Moska 620 NatLa fotografia è probabilmente fra tutte le forme d’arte la più accessibile e la più gratificante. Può registrare volti o avvenimenti oppure narrare una storia. Può sorprendere, divertire ed educare. Può cogliere e comunicare emozioni e documentare qualsiasi dettaglio con rapidità e precisione.

Si celebra quest’arte visitando la Photobiennale di Mosca, il mese internazionale della fotografia, giunto all’undicesima edizione. È il momento in cui Mosca si fa capitale mondiale della fotografia. Olga Sbivlova organizzò la prima nel 1996, basandosi sull’esperienza francese che lei conosceva molto bene. Da allora non ha più smesso, anzi è da quella esperienza che nacque la Casa della fotografia, oggi Multimedia Art museum.

Moska AFotografi da tutto il mondo convergono qui con i loro scatti sorprendenti. Incantano, impressionano, fanno sognare o riflettere. Commuovere, anche. Come quella di Cristina Garcia Rodero, fino al 17 marzo al Central exhibition hall Manege. Si intitola “Open-mouthed”, e presenta circa 40 anni di lavoro in oltre 50 immagini scattate in Spagna, Venezuela, Haiti, Nevada, Germania. Si spalancano, queste bocche, per stupore, per dolore, per sorridere. E anche lo spettatore resta a bocca aperta dinanzi a questo viaggio che, dalla foto del primo pianto di un neonato a quella di un funerale, attraversa tutte le emozioni dell’uomo.

Sempre in piazza Manege, possiamo ammirare Sophia Loren che sorride bellissima davanti a una schiera di uomini in adorazione, Salvador Dalì, Walt Disney, sigaretta in bocca e Minnie in mano, Kirk Douglas sulla spiaggia, Le Corbusier, Jean Cocteau e Claudia Cardinale sensuale, distesa sul divano in un momento di relax. È la galleria fotografica di Graziano Arinci che ha raccolto in un’unica collezione su Venezia, la sua città natale, gli scatti di una carriera passata tra eventi internazionali e celebrità di tutti i mondi culturali, dal teatro al cinema, dalla pittura alla letteratura. “Venice. World culture in the people” è frutto di questa ricerca affascinante di un fotografo italiano di grande talento, il primo a far parte dell’Ateneo veneto e quello che ha documentato, in un reportage degli anni Novanta tra Bosnia e Croazia, che la cultura sopravvive anche in tempo di guerra.

Moska BAccanto all’Italia, l’America di Jean-Pierre Laffont. Due senzatetto accovacciati all’ombra delle Torri gemelle da poco costruite, un uomo durante la campagna per la rielezione di Nixon, con una bandiera americana sugli occhi e un trucco che rappresenta morte e miseria, la Statua della libertà coperta dalle impalcature nei lavori di restauro al volto. Insomma tutte le contraddizioni di un Paese che senza quei contrasti e quelle lotte non sarebbe l’America che oggi conosciamo. Laffont la racconta con spirito critico e occhio benevolo al tempo stesso. Lui che, nato in Algeria, cresciuto in Marocco e formatosi in Svizzera, ha scelto gli Usa come popolo di cui diventare testimone, sin dal suo arrivo a New York nel 1965. Attraversando così numerosi cambiamenti politici e sociali di questa “Turbulent America”.

Tra le quindici mostre della Photobiennale, splendida occasione per godere del talento di fotografi del calibro di William Carrick e Jan Bielinski, all’House&Museum Mouravieff-Apostol (fino al 25 maggio), Sebastiao Salgado mette in mostra “Genesis”. Una spedizione nelle nostre origini, tra i paesaggi, gli animali e le persone così lontane dalla vita moderna. Qui incontriamo uno sciamano dell’Indonesia ed elefanti in fuga dagli umani nel parco nazionale in Zambia, possiamo ammirare le dune del deserto d’Algeria e i pinguini che si tuffano da un iceberg, le donne Mursi e Surba, ultime etiopi a indossare il disco labiale, e le brasiliane che dipingono il loro corpo con il frutto rosso urucum. Un viaggio incredibile, in un altro mondo e un’altra epoca. Un mondo da guardare e soprattutto preservare.

Moska DNon è forse questo il grande pregio della fotografia? Immortalare un momento, non solo a futura memoria. È dare valore al presente, un tempo da custodire.

– Nataliya Shtey Gilardoni –

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Didascalie (dall’alto verso il basso)

  • Cristina Garcia Rodero 
  • Jean-Pierre Laffont 
  • Sebastiano Salgado