Breivikdal portale www.blognews24ore.com

Martedì 15 marzo, l’estremista norvegese Anders Behring Breivik torna di fronte alla giustizia. A causa dell’isolamento in cui viene tenuto da quasi cinque anni, l’uomo che ha ucciso 77 persone nel 2011 accusa lo Stato norvegese di violazione dei diritti dell’uomo.

Breivik, 37 anni, rimprovera allo Stato di infrangere due disposizioni della Convenzione europea dei diritti dell’uomo : una che proibisce le pene detentive e i trattamenti disumani o degradanti e l’altra che garantisce il rispetto della vita privata del detenuto.

Breivik si è lamentato delle sue condizioni di detenzione in diverse occasioni, qualificandole di ‘tortura’. Il suo avvocato sostiene che l’uomo mostra le conseguenze del prolungato isolamento : “Una delle sue principali occupazioni era studiare, ma ora ha smesso. Un chiaro segno che l’isolamento è dannoso per la sua salute psicologica.”

breivik-300x157L’uomo dispone di tre celle, una dove vive, l’altra dove studia e una per gli esercizi fisici, con una televisione, un computer senza collegamento internet e una consolle per videogiochi. Può cucinare e lavare i vestiti, attività proposte per un eventuale reinserimento sociale. Secondo quanto dichiarato da un canale televisivo, il personale medico del carcere non ha osservato una grave alterazione della sua salute mentale.

Le rare visite sono quasi esclusivamente quelle di medici e psicologi, che gli parlano stando dietro una parete di vetro. Prima di ogni invio, la corrispondenza di Breivik viene censurata, precauzione necessaria per evitare che dal carcere possa formare all’esterno una rete terroristica.

L’Ufficio del procuratore generale, ritiene che le sue condizioni siano largamente conformi a quanto viene permesso dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. A Breivik vengono sicuramente imposti limiti nei contatti con il mondo esterno, ma non è totalmente privato di contatti con altre persone.

Il processo intentato da Breivik allo Stato norvegese, che durerà 4 giorni e si terrà nella prigione di alta sicurezza di Skien, farà riaffiorare ricordi che in questi anni la Norvegia ha cercato di dimenticare. L’attacco del 22 luglio 2011 è stato il più sanguinoso perpetrato sul territorio nazionale dalla Seconda guerra mondiale. Quel giorno, Breivik aveva fatto esplodere una bomba vicino alla sede del governo, a Oslo, uccidendo otto persone. Si era poi recato sull’isola di Utoeya, uccidendo 69 giovani che partecipavano a un raduno della Gioventù laburista.

Malgrado diversi testimoni abbiano confermato l’esistenza di un secondo uomo, Breivik era stato l’unico accusato. Nel 2012 era stato condannato a 21 anni di prigione, la pena massima in Norvegia, che potrà essere prolungata fino a quando l’uomo sarà considerato pericoloso.

(Fonte : Le Parisien.fr)