MolenbeekMolenbeek

Dopo il massacro di Bruxelles, trovata sul web. Egli invita, quindi, tutti i leader politici a “riflettere e ipotizzare strade nuove”. E tra queste propone quella dell’ “integrazione sociale e culturale, almeno per coloro che si rendono disponibili a questo”. 

Come non averci pensato, è imperdonabile! Dietro al buonismo suicida di simili “capi illuminati” – lasciatemelo dire – andremo come pecore al mattatoio.

Quanto ad Aron, non è facile dargli torto. Io non ci provo neppure. Ma badate bene che c’è una cosa che Aron NON dice. Non dice: ci salveremo.

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Aron d'ErricoIl bilancio è di quasi quaranta morti e centinaia di feriti: gli attentati all’aeroporto e alla metro di Bruxelles sono un monito per tutti coloro che vogliono continuare a tenere spalancate le frontiere e a naturalizzare chiunque, credendo nella fallimentare idea del multiculturalismo, il quale genera ghetti degradati, come il quartiere Molenbeek e le Banlieues parigine, che rendono impossibile qualsiasi forma d’integrazione.

Gli analisti non hanno dubbi, gli autori appartengono all’ISIS. Chiaro è anche il legame con l’arresto di Salah Abdeslam, mente delle stragi di Parigi e arrestato proprio negli scorsi giorni a Bruxelles nel quartiere ghetto Molenbeek: secondo gli esperti si tratta di una rappresaglia.

L’attacco non è solo di un fallimento di intelligence, ma in primis di politica. Quasi tutti hanno dormito e non hanno ancora capito che siamo in guerra con l’ISIS: piaccia o non piaccia a chi continua a tenere la testa sotto la sabbia come gli struzzi. Il problema non sono solo le frontiere da chiudere, per impedire il rientro di coloro che sono andati in Siria e in Iraq ad addestrarsi e a combattere: ciò è solo una parte del problema. La vera sfida è la presenza di stranieri che nascono in Europa e che non si integrano, che abbracciano valori e idee incompatibili con la nostra democrazia, che usano la religione per i loro biechi scopi: si tratta di falliti, di persone che vivono in ghetti nati per colpa di scelte politiche errate. Sono giovani dediti al crimine e che si fanno mantenere dallo Stato, che non imparano la lingua e che non aderiscono ai nostri principi fondanti, ma coltivano visioni radicali e fanatiche, usando internet e i luoghi di culto in mano ad estremisti, per lasciarsi indottrinare a visioni fondamentaliste e barbare che si fondono sul disprezzo per la vita, i diritti, le libertà.

La responsabilità di tutto questo è della sinistra e dei governanti dei partiti storici che si sono illusi, credendo che il multiculturalismo fosse la strada da percorrere. L’integrazione non passa e mai passerà dal multiculturalismo, il quale è un fallimento che ha solo generato ghetti fuori controllo e giovani fanatici, che trovano un senso alla loro misera esistenza facendosi saltare in aria e uccidendo gli infedeli. Siamo in guerra. Difendiamoci e svegliamoci, smettendola con errori politici che generano mostruosità, il cui credito viene saldato da vittime innocenti.

Aron D’Errico – Candidato Lega al Municipio e al CC di Locarno