Municipio 2Nel nostro Cantone, che già Francesco Chiesa a fine Ottocento – in un noto pamphlet degli anni giovanili – definì il “Paese dell’Iperbole”, si dà tradizionalmente una grandissima importanza alla politica cantonale e altrettanto a quella comunale. Provincialmente ci crediamo un po’ “l’ombelico del mondo”; ciò è accentuato da una sovra-mediatizzazione, giacché abbiamo la concentrazione di giornali e di televisioni più alta del mondo considerato che siamo in soli 300’000 abitanti. Fino a qualche anno fa l’interesse per le Comunali era anzi ancora più alto che per le cantonali: per intenderci, grossomodo, se per le cantonali andava a votare il 70 percento o più degli aventi diritto, per le comunali ci si avvicinava o si superava l’80 percento….Oggi l’interesse per le comunali è un po’ diminuito, complici tante cose (dalla globalizzazione ai cambiamenti sociali alle fusioni comunali, che hanno in qualche caso tolto ai Comuni parecchia della proverbiale prossimità ai cittadini); ma per un paradosso solo apparente questo ha incrementato la mediatizzazione della politica comunale. MinottiOggi anche i candidati municipali o consiglieri comunali di Comuni medi o piccoli scrivono articolesse sui giornali per spiegare la loro visione sullo sviluppo futuro del loro Comune e via discorrendo, come se questo interessasse a qualcuno all’infuori del loro Comune (e passi ancora se fossero sempre articoli originali e interessanti, ma talvolta sono ripetitivi e non dicono nulla di originale). Fino a qualche anno fa le questioni locali si discutevano a livello appunto locale, con volantini distribuiti a tutti i fuochi del Comune, con riunioni in locali pubblici del paese, con risottate o castagnate partitiche o di gruppo, eccetera. Adesso sono cambiati i costumi, si scrive sui giornali anche per dire cose minime, per esempio per comunicare le piccole sciocchezze che il tale o tal’altro municipale ha fatto o detto (sciocchezze se ne sono sempre fatte e dette, perché errare è umano, soprattutto quando non si riflette abbastanza prima di dire o fare qualcosa, ma è proprio indispensabile sempre farle sapere a tutti da Airolo a Stabio?)…..

Non facciamo queste osservazioni con spirito polemico; sono piuttosto delle constatazioni fatte con distacco. Constatiamo che sono cambiati le modalità informative ed è aumentato lo spazio che si dà a notizie meramente locali; sono per così dire saltate le paratìe che un tempo separavano le notizie ai vari livelli. Non ci sono più livelli informativi diversi, tutto assurge alla stessa dignità informativa e tutto passa dagli stessi canali informativi massmediatici cantonali. Dalla guerra in Siria alla contesa per il Municipio di Chiasso o di Bedretto. Ci sono ancora i livelli nella scuola media (per ora, ma c’è chi li vorrebbe assolutamente sopprimere), ma sono saltati i livelli nell’informazione: tutto fa brodo, oves et boves, senza ordini di importanza e di priorità.

Dopo questa premessa introduttiva, veniamo al dunque, ovvero ai risultati di queste elezioni. In sostanza non è cambiato niente, o è cambiato pochissimo. Il dato più significativo, anche se non clamoroso, è l’avanzata della Lega (o delle liste ad essa collegate: Lega-UdC o Lega e Indipendenti) anche alla periferia, nei Comuni medi e piccoli. La Lega, che fino a qualche anno fa nei piccoli Comuni talora aveva difficoltà persino a presentare liste perché non trovava candidati pronti a mettere fuori la faccia, oggi non fatica più a trovare persone disponibili e, di conseguenza, ottiene viepiù anche nelle valli e nelle periferie dei risultati che si avvicinano alla media di quelli raccolti alle cantonali.

Per il resto, non è cambiato quasi niente nelle città, salvo a Chiasso dove il PLR con l’uscita di Moreno Colombo ha visto i suoi consensi un po’ ridimensionati (ma non a tal punto da farsi sorpassare dalla Lega) mentre il PPD ha recuperato il municipale perso 4 anni fa quando non era arrivato al quorum “per una manciata di schede” (come si suol dire con un’espressione un po’ abusata). Ma quel che più conta: non vi sono state sorprese a Lugano (dove in barba ai sondaggi Pisani-GdP che davano possibile il sorpasso PLR sulla Lega, quest’ultima ha mantenuto un buon margine di distanza di circa il 5 percento); questo risultato ha una valenza cantonale, dato l’evidente peso politico della città sul Ceresio.

Questi risultati dimostrano che la forza della Lega (occasionalmente supportata anche dall’intesa con l’UDC) si è ormai consolidata e non è più solo un elettorato di protesta labile e ondeggiante. Non bastano campagne di marketing o di contro-denigrazione, con cui si è voluto mettere in luce la presunta incoerenza della Lega, per azzopparla. Ci vuole molto di più: sarebbero stati necessari errori gravi, cantonate evidenti, ma la Lega – con buona pace dei suoi denigratori – finora non ne ha commessi. Anzi bisogna riconoscere che a Lugano negli ultimi 3 anni (e anche a livello cantonale dalle cantonali del 2015 in avanti), la Lega si è mossa abbastanza bene. Si è assunta la responsabilità di risanare le finanze luganesi (e in specie Foletti, oltre a Borradori, si è mosso con una accortezza che parecchi non immaginavano); anche a livello cantonale ha avuto il coraggio di affrontare il risanamento finanziario proponendo anche misure impopolari; inoltre Zali ha dato l’impressione di saper affrontare di petto problemi che i suoi predecessori in CdS da decenni avevano lasciato cronicizzare; idem dicasi per Gobbi il quale – checché ne dicano i suoi detrattori del Bel Ticino e dintorni – ha saputo rappresentare il nostro Cantone con dignità e porre sul tavolo alcuni fra i temi più spinosi, non sempre riuscendo a imporsi, ma nella vita talvolta importa battersi. Poi talvolta si vince, spesso si perde; ma battendosi si acquista rispetto per sè e per chi si rappresenta. Nella vita non sempre si può spuntarla, anche quando si ha ragione, ma non per questo ci si deve rassegnare a darla vinta in partenza a chi ci vuole mettere sotto i piedi…..

E allora, stando così le cose, perché i luganesi e i ticinesi avrebbero dovuto voltare le spalle alla Lega? Come minimo, gli altri partiti per sperare in un maggiore successo avrebbero dovuto esibire una coerenza di comportamenti molto superiore alla Lega. Ciò che non è stato assolutamente il caso, perché essi si dibattono in un mare di contraddizioni. Non è con le ripicche meschine e le recriminazioni che si conquistano i favori dell’elettorato, ma dimostrando di agire con coerenza per l’interesse del Paese. Quindi: essi avrebbero dovuto volare un po’ più basso, con maggiore modestia e autocritica! E, se si vogliono fare critiche alla Lega, che almeno siano di sostanza, vertenti su divergenze tematiche concrete, e non …..lezioni di stile o sermoni moraleggianti. Per dirne una: chi ha voluto rinfacciare a Borradori di aver fatto un terribile errore a dire 3 anni fa che la città era sull’orlo del fallimento, in quanto così facendo avrebbe spaventato potenziali investitori e potenziali contribuenti dissuadendoli dallo scommettere su Lugano, secondo me ha voluto cercare il pelo nell’uovo…..arrampicandosi sui vetri. Borradori fece bene a fare quelle dichiarazioni, perché in tal modo svegliò chi era narcotizzato facendo capire ai cittadini la situazione reale della città, che aveva negli anni precedenti assunto spese al di sopra delle proprie capacità. Anche per questo motivo, il “sindaco scaduto” avrebbe dovuto trattenersi dall’intervenire pesantemente a fare le pulci al suo successore; questione anche di eleganza e di fair play. Eppoi: quando si é fatto il brutto e il bel tempo per 20 o 30 anni, al momento in cui poi ci si ritira lo si dovrebbe fare sul serio….Il PLR forse potrà sperare di tornare a vincere quando avrà una équipe e un programma che attiri il consenso per la forza intrinseca degli stessi, e di converso quando smetterà di essere il “partito del vecchio sindaco”. La vita, e anche la vita della città, continua. E magari, fra 4 o fra 8 anni, se la Lega dovesse dimostrarsi inadeguata a risolvere le sfide della città oppure se essa non sapesse rinnovarsi e non sapesse scoprire giovani altrettanto dinamici di Bertini, il PLR potrebbe anche tornare a primeggiare…..Ma diamo tempo al tempo.

In conclusione: le comunali sono state archiviate e tiriamo un respiro di sollievo; in genere (a parte Lugano e pochi altri Comuni dove si fanno delle scelte che possono in qualche caso essere di rilevanza cantonale) si dà infatti alla politica comunale una importanza che essa non ha. Non di politica si tratta, ma di semplice amministrazione (si spera: buona amministrazione). La politica la si fa semmai a Bellinzona e a Berna.

Paolo Camillo Minotti