Noi, che apparteniamo (irrimediabilmente) al Sottoceneri, non sappiamo bene come vadano le cose lassù a Losone. Ma le parole del sindaco suonano davvero assurde. Forse ha sentito il bisogno di compiacere alla catastrofica mini-Merkel rossocrociata, in visita di propaganda nella Sonnenstube.

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Aron d'ErricoIl sindaco di Losone Corrado Bianda, durante la visita propagandistica della Sommaruga al centro asilanti, l’ha sparata davvero grossa (si veda il Caffè del 24.04), facendo un paragone che non ha senso: i finti asilanti e i migranti economici, che non fuggono da nessuna guerra e che vengono da noi solo per farsi mantenere, sarebbero come i profughi polacchi che furono accolti a Losone negli anni ’40. Che paragone improprio!

Gli esuli polacchi, accolti temporaneamente nel nostro paese, non hanno nulla da spartire con gli attuali finti asilanti. Infatti, i losonesi serbano un ricordo molto positivo dei polacchi: lavoravano ed hanno costruito anche delle strade, come la “Strada dei polacchi” da Arcegno a Losone, non creavano problemi di ordine pubblico, non avevano pretese, erano dei lavoratori umili e non si ubriacavo né commettevano aggressioni o violenze. Pure ad Astano (dove la zona dell’Alpe di Agra è tuttora chiamata “Polonia”) è vivo il ricordo dei lavori dei polacchi: hanno compiuto bonifiche, costruito strade ed acquedotti e non creavano problemi.

Il sindaco Bianda potrebbe magari ripassarsi la storia ed evitare paragoni impropri: il caso dei polacchi rientra nell’importante tradizione umanitaria della Svizzera, invece gli attuali finti asilanti sono dei migranti economici che non fuggono da nessuna guerra e vogliono solo farsi mantenere: costano alla Confederazione 2,4 miliardi all’anno. Questi soldi andrebbero usati per aiutare la nostra gente in difficoltà, i nostri giovani disoccupati, i nostri anziani. Invece i socialisti di Losone propongono addirittura di tenere gli asilanti anche dopo il 2017, quando la struttura passerà al Comune.

Aron D’Errico – Consigliere Comunale Lega dei Ticinesi, Locarno