I comunisti votano NO

Giudichiamo questo testo, proveniente dalla sinistra radicale, interessante, e volentieri lo pubblichiamo. Ovviamente esso appare, ai nostri occhi, lontanissimo dalla realtà, che è (purtroppo) la seguente. La Svizzera è invasa da una quantità di migranti, i quali sono – in esorbitante maggioranza – migranti economici.

Un passo dell’articolo suona particolarmente umoristico, ed è il seguente: “Questa revisione della legge serve unicamente ad accelerare le espulsioni dei richiedenti l’asilo la cui domanda viene rigettata…” Forse in proposito varrebbe la pena di citare un siparietto (assolutamente autentico ma “fuori onda”) innescatosi tra un onorevole XY e Ticinolive, non molto tempo fa in occasione di un dibattito pubblico.

On. XY:  “La nuova legge presenta un grande vantaggio: permetterà di decidere molto rapidamente chi ha diritto all’asilo, e chi no.”

“Bene perbacco. E…”

“Chi avrà diritto, naturalmente, potrà restare.”

“Più che giusto. E… gli altri?”

“Gli altri dovranno essere espulsi.”

“Una misura drastica, questa legge è dura.”

“Beh, vede, in pratica… molti non potranno essere espulsi perché le condizioni di ammissibilità per l’espulsione non saranno date.”

“E dunque? Resteranno tutti?”

“Se non tutti… quasi tutti.”

“Mi scusi, ma alla fine il vantaggio dov’è?”

“Non lo vede? Possibile? È cieco? Il vantaggio consiste nella rapidità della procedura!”

NOTA. Il personaggio in questione non era comunista, e neppure socialista.

* * *

migranti-11 (1)Il prossimo mese di giugno saremo chiamati a votare sull’ennesima revisione della legge sull’asilo (LAsi) considerata dai partiti storici come un “buon compromesso”. In realtà sarebbe tale solo se accettassimo di restare passivamente nel solco del peggioramento continuo del diritto d’asilo, così come tracciato negli ultimi anni. Coerentemente con quanto affermato dai comunisti in passato, invece, noi non intendiamo gettare alle ortiche la tradizione democratica e di cooperazione umanitaria con cui la Svizzera è apprezzata nel mondo. Per tale motivo non sosterremo questa controriforma.

Ay smI nostri alleati atlantici – UE e USA – con la responsabilità purtroppo anche del nostro governo – hanno destabilizzato intere aree nel mondo orchestrando ribellioni e guerre (Libia e Siria solo per fare due esempi). Lo hanno fatto per gli interessi geopolitici ed economici propri, ma anche di quelli delle multinazionali svizzere! E’ troppo facile e incoerente, lamentarsi quindi ora perché da quei contesti che noi occidentali abbiamo sciaguratamente reso fragili, la gente scappa in massa per salvarsi la vita e viene a bussare alle nostre porte.

La revisione della legge sull’asilo che andremo a votare non è certamente più progressista di quelle passate; ben al contrario! Non bisogna lasciarsi ingannare dal fatto che la sinistra socialdemocratica è d’accordo e che la destra nazionalista invece è contraria. Occorre guardare ai fatti e ai nostri principi: le motivazioni del Partito Comunista per opporsi sono evidentemente antitetiche rispetto a quelle delle forze xenofobe e vertono sulla volontà di costruire una società in cui non si calpesti lo Stato di diritto e in cui cessino le politiche guerrafondaie che causano i flussi migratori!

Questa revisione della legge serve unicamente ad accelerare le espulsioni dei richiedenti l’asilo la cui domanda viene rigettata, e ciò senza alcun rispetto per il diritto di tutti gli esseri umani ad una difesa degna di questo nome. E ciò senza contare che dove le procedure accelerate sono state sperimentate, come nel Cantone Zurigo, si è riscontrato un incremento notevole del fenomeno dei “Sans papier”, in sostanza si fomenta la clandestinità. Anche la gratuità della difesa, di cui tanto si lamenta la destra, è da relativizzare: si tratta piuttosto di un simulacro di aiuto legale in cui a incaricare un organismo privato di rappresentanza giuridica sarà l’autorità politica senza consultare il richiedente l’asilo, il quale sarà tutelato da un avvocato che potrà però decidere unilateralmente, anche contro il parere del suo assistito, di rinunciare a interporre ricorsi. Deprecabile infine che si renda definitivo il divieto di chiedere asilo presso le ambasciate elvetiche all’estero: questo di fatto obbliga chi scappa a mettersi nelle mani delle organizzazioni criminali e mafiose che gestiscono la tratta di esseri umani. Come se non bastasse tutto questo, si aggiunge pure la facoltà di delegare a terzi l’esercizio dei centri della Confederazione, in sostanza si aprono le porte a future privatizzazioni!

Il Partito Comunista – preso atto anche dallo studio realizzato per conto dell’Associazione dei Giuristi Democratici Svizzeri – invita quindi a votare No alla revisione della legge sull’asilo il 5 giugno 2016. Se vogliamo diminuire le migrazioni, non si deve attaccare le vittime, ma occorre agire sulle cause e cioè valorizzare la neutralità svizzera, fermare la nostra collaborazione militare con la NATO e condannare le politiche imperialiste di quelli che ancora sono i nostri alleati, investendo invece in progetti di cooperazione economica in loco: uno sviluppo sostenibile e una ritrovata stabilità istituzionale sono le premesse anche per limitare i flussi migratori.

Partito Comunista
Massimiliano Ay, segretario