A partire dal 10 giugno 2016 tutti i riflettori saranno puntati sulla Francia, paese organizzatore dei campionati europei. Un’occasione per analizzare il commercio esterno tra Francia e Svizzera, diminuito, dal 2008, di un quarto.

Negli ultimi tredici anni il commercio esterno ha presentato diverse fasi. Tra il 2002 e il 2008 le importazioni erano progredite con una media annuale del 4,0% a 18,0 miliardi di franchi; mentre le esportazioni con una media del 5,8% erano salite a 17,7 miliardi.

Dopo la crisi le due direzioni del traffico finanziario avevano virato all’allarme rosso nel 2009. Indi hanno accusato, sino al 2015, una replica annuale con media del -4,2% e -3,4% con la Francia (commercio totale – 1,6, resp.-0,2).

Dal 2008 si sono arrestate al 26% le entrate, al 22% le uscite.

La Francia resta, tuttavia, il terzo partner commerciale della Svizzera. Fino al 2013, la bilancia commerciale con la Francia era in deficit . Nel corso degli anni, il saldo negativo si è costantemente ridotto sino a diventare positivo nel 2014. Questa inversione deriva, in primo luogo, dal declino chimico e farmaceutico delle importazioni e dei veicoli e, in secondo luogo, dalle esportazioni boom di prodotti alimentari, bevande e tabacco.

Fonte: Département fédéral des finances DFF
Administration fédérale des douanes AFD