Bella e intensa risposta del “puro e duro” Roic al “tattico” Contarini. Chi ha ragione?

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Roic 123 (3)Leggo su questo portale l’intervento di Filippo Contarini, e lo contesto in toto in merito alle prospettive concernenti il PS e la Sinistra sullo scacchiere politico-partitico cantonticinese.

Primo: la Lega dei ticinesi non è un movimento filo-sociale, vedasi le numerose volte che non ha appoggiato le proposte autenticamente sociali dei socialisti, ma anzi, le ha banalizzate e ridicolizzate. E questa è la premessa.

Secondo: un’alleanza “sui punti” con la Lega non si fa giacché la Lega non tratta il Partito socialista alla pari. Avete mai udito una lode leghista in merito a un’iniziativa socialista? Per converso, negli ultimi tempi le lodi si sprecano dal campo socialista per i leghisti. Ma il rispetto per il socialismo e i socialisti, come pure verso gli autentici progressisti, non esiste nemmeno in minima parte nel campo leghista. Mi hanno insegnato, fin da bambino, che finché non c’è rispetto, non c’è discorso. E neppure alleanza. Quando il “Mattino della domenica” loderà sulla sua prima pagina un’iniziativa socialista, cambierò idea.

Terzo: le numerosissime ed enormi differenze tra leghismo e socialismo non permettono nessun tipo di alleanza, perché se i temi ad hoc su cui ci si può trovare sono tre o quattro, quelli che dividono sono centinaia, se non migliaia.

Quattro: da un punto di vista prettamente politico, fare “maggioranze” con i leghisti, in una posizione di subalternità (e fra l’altro non venendo rispettati da loro) è un autentico suicidio.

Cinque: il Consigliere di Stato Manuele Bertoli ha proprio recentemente parlato di “apartheid ticinese”. Se lui stesso non trova convergenze in Governo, dove comunque la collaborazione è ricercata, sui punti fondamentali della convivenza civile, mi chiedo come il Partito socialista, a cui appartiene, possa trovarne di convergenze con la Lega.

Sei: sulla questione, nei social, si è sviluppata un’ampia discussione e c’è chi ha suggerito addirittura che è ora di cambiare registro attuando una “rivoluzione dei furbi”. Ovvero, i socialisti potrebbero “fare i furbi” andando assieme alla Lega per… non oso immaginare il resto. Mai “realismo” politico sarebbe più irreale, perdente e compromissorio del pur minimo denominatore dei valori ma anche della politica economica socialista (che, non dimentichiamolo, a parte qualche presa di posizione, nei fatti è del tutto antitetica a quella leghista giacché si batte per i vantaggi sociali di tutta la popolazione e non solo di una parte – “i nostri” – di essa).

Sette: i socialisti, e la sinistra in generale, basano la loro politica su dei valori, quali la giustizia (per tutti), l’eguaglianza (fra tutti) e la solidarietà (anche per quelli che vengono da fuori). Tali valori sono esattamente contrari alle politica attuata dalla Lega. Un’alleanza fra contrari è quindi davvero impossibile… a meno che possa giovare a qualche “carrierista”… di sinistra.

Sergio Roic