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dal portale www.controinformazione.info

KirillLa Chiesa Ortodossa Russa del Patriarcato di Mosca ha pubblicato un importante documento dal titolo “L’economia nel contesto della Globalizzazione”. Questo documento mostra le posizioni chiave adottate dalla Chiesa Russa su una serie di questioni collegate al sistema economico attuale ed alle relazioni internazionali.

In particolare la Chiesa Russa al primo punto del documento mette in risalto la sua incompatibilità con le tendenze moderniste ed i processi internazionali che hanno come loro obiettivo la costruzione di un mondo globalizzato ed unipolare. Al contrario la Chiesa ortodossa auspica la realizzzazione di un mondo multipolare che preveda il dialogo fra le varie civiltà e culture sulla base dei valori tradizionali e del rispetto di ogni cultura, delle identità dei popoli in opposizione alla visione globalista e neo liberale del mercato come unico fattore predominante.

La stessa Chiesa Ortodossa mira al consolidamento dell’umanità sulla base dei precetti morali ed etici dettati dal messaggio Evangelico e che sia pienamente coerente con la missione cristiana. Questa visione di un mondo multipolare offre l’opportunità di un aiuto mutuo e fraterno fra i popoli, un libero interscambio di conquiste e conoscenze creative, una convivenza rispettosa delle differenze di lingua e cultura la comune protezione della natura e del creato; un sistema cagionevole e compatibile con la preservazione dell’equilibrio naturale.

In un altro punto del documento, la Chiesa Ortodossa esamina criticamante criticamente l’attuale processo di globalizzazione e condanna l’occidentalizzazione delle altre culture segnalando che questa coincide con un esempio percepito in forma acritica, come imposizione del culto occidentale del consumismo, in un percorso che non porta verso alcuna parte ma piuttosto che tende a distruggere la struttura sociale e la vita spirituale delle società “che si conformano al modello occidentale”, idolatrando beni nella sfera materiale, imponendo decisioni economiche inaccettabili e rovinose.

Ponendosi in contrasto con la immutabilità e la universalità dei comandamenti etici e morali, non può essere l’economia (neoliberista) la soluzione unica per tutti i popoli ed in ogni situazione, si afferma nel documento. “La varietà dei popoli che Dio ha creato nel mondo ci ricorda che ogni Nazione deve avere la sua finalità per il Creatore, ciascuna valida alla vista del Signore e tutti sono in grado di contribuire, con le loro diversità, alla creazione del nostro mondo”.

La Chiesa Ortodossa denuncia la nuova forma di neocolonialismo e lo sfruttamento del Terzo Mondo da parte delle grandi multinazionali occidentali, uno sfruttamento che continua grazie al sistema economico finanziario. La stessa Chiesa Ortodossa Russa considera che detta politica è profondamente ingiusta e peccaminosa. Nel documento si segnala esplicitamente che il controllo del settore finanziario, come principale arma del nuovo colonialismo imposto dalle grandi potenze mondiali e dalle élites finanziarie che continuano ad arricchirsi alle spese di tutti gli altri popoli. Risulta impossibile riconoscere che si possa considerare giusta una divisione internazionale del lavoro per cui alcuni paesi sono fornitori di valori assoluti, in particolare del lavoro umano e delle materie prime in modo irreversibile mentre altri forniscono valori condizionanti in forma di risorse finanziarie.

La visione cristiana dell’economia in cui insiste la Chiesa Ortodossa Russa è principalmente ontologica. L’unica alternativa alla fittizia economia liberale (neo liberista) globale si può trovare esclusivamente in una economia cristiana reale che metta l‘uomo al centro del sistema e non il capitale. L’egemonia della plutocrazia mondiale che si basa sulla preminenza del capitale finanziario e sulla supremazia del dollaro come moneta universale, si può contrastare soltanto per mezzo di una politica globale di sovranità: nel documento di si rileva la volatilità del denaro creato artificialmente grazie alla posizione di monopolio degli emissori di moneta del mondo (le grandi banche). Come risultato si è creato un abisso sempre più profondo nello status socioeconomico tra le nazioni ed i continenti interi che risulta ogni volta più profonda. Questa globalizzazione unilaterale, dando vantaggi indebiti ad alcuni dei suoi partecipanti alla spese di tutti gli altri, implica una parziale e, in alcuni casi, quasi completa perdita di sovranità.

I governi nazionali stanno perdendo sempre di più la loro indipendenza e corrispondono sempre meno alla volontà del proprio popolo mentre si conformano in misura sempre maggiore alla volontà della elite transnazionale. In se stesse queste elites non sono costituite in uno spazio legale, esonerate da responsabilità politiche e pertanto non rappresentano altro che gli interessi di grandi potentati finanziari, assumendo il ruolo di occulti registi dei processi di trasformazione sociale ed economica.

La Chiesa Ortodossa Russa dichiara inoltre apertamente la sua condanna del fenomeno dell’usura come azione peccaminosa e segnala il carattere distruttivo dell’economia globale basata sul debito che ha imbrigliato intere nazioni e popoli, impegnando le generazioni future a pagare i debiti contratti dai loro progenitori. Si sottolinea nel documento come le aspettative del business dei prestiti e dei derivati siano più lucrose e redditizie della produzione di beni tangibili. Si sottolinea l’ambiguità morale della situazione creata dal denaro senza l’utlizzo del lavoro umano.

In altra parte del documento la stessa Chiesa Ortodossa individua lo strapotere di una élite transnazionale ed il controllo di questa sulle grandi Istituzioni internazionali come causa della perdita di sovranità di molti stati anche a motivo del loro indebitamento. La Chiesa Ortodossa esplicitamente si pronunzia per l’appoggio incondizionato alla sovranità degli Stati Nazionali contro lo strapotere delle elites transnazionali e questo è quello che fa la differenza tra gli ortodossi ed i cattolici che sono fedeli appartenenti ad una struttura centralizzata transnazionale globale, in contrasto con le Chiese ortodosse, che sono unite nella fede ma non amministrativamente.

Nota: La Chiesa Ortodossa Russa esalta la funzione sovrana degli Stati Nazionali e considera il patrimonio di ogni popolo la conservazione della propria identità e cultura e questa peculiarità del Patriarcato di Mosca stride con la posizione universalistica e di apertura alla mondializzazione, in nome dell’Universalismo, praticata dalla Chiesa Cattolica romana sotto il Pontificato del Papa Francesco.

Una posizione, quella della Chiesa Ortodossa, in aperto contrasto con gli apologeti della Globalizzazione come fenomeno ineluttabile e fattore di progresso destinato ad omologare i popoli e cancellare le loro culture, quella si da considerare l’unico vero totalitarismo del nostro tempo storico che tende a legittimarsi strumentalmente come suo contrario, ossia come “religione identitaria salvifica” apportatrice di “libertà” e di “democrazia”.

La Chiesa Ortodossa Russa ha percepito l’inganno e l’utilizzo strumentale di questa ideologia mondialista (a cui si è vistosamente adattata anche la predicazione della Chiesa di Roma ) e riafferma nel suo documento le proprie radici che affondano nel Tradizionalismo metafisico alla radice della cultura e dell’identità europea, nella spiritualità tradizionale cristiano-ortodossa quale vettore del patriottismo neobizantino, alternativa rispetto alla società liberale tecno-mercantile, dominata dalla grande finanza transnazionale ed usuraia di matrice anglosassone e calvinista.

Fonti: Katehon El Espia Digital

Traduzione, sintesi e nota: Luciano Lago

Vedi anche: Sarà la Russia a contrastare l’ordine mondiale stabilito da Washington?