Dopo la presa di posizione del Direttore medico della clinica Sant’Anna pubblichiamo una breve replica di un suo collega militante nelle fila dei Verdi.

La nostra impressione è che non si tratti tanto di una polemica medica, quanto di una polemica politica. La Sinistra è ferocemente contraria alla medicina privata, che accusa di essere unicamente e avidamente votata al profitto. La Destra a sua volta avversa la “medicina di Stato”, che bolla come politicizzata, iperburocratica ed inefficiente.

Gli spunti polemici poi possono variare ma il contrasto di fondo sempre quello rimane.

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BardelliL’interrogazione inoltrata da Matteo Pronzini al governo ticinese nei giorni scorsi a proposito dell’assistenza operatoria alla Clinica S. Anna da parte di medici o di infermieri strumentisti è necessaria per fare chiarezza e anche per rassicurare i pazienti ed i loro medici curanti che regolarmente ricorrono alle cure della clinica luganese. Pronzini ha espresso le sue considerazioni e le sue domande in modo chiaro e pacato. Purtroppo lo stesso non si può dire della risposta del direttore di Sant’Anna Francesco Volonté, che a proposito dell’interrogazione ha preso posizione in modo stizzito e polemico. pronzAccusa Pronzini di portare avanti una “crociata” contro la medicina ticinese assieme ai suoi “accoliti”, quando invece il deputato del MPS è attivo e presente proprio a difesa della sanità del nostro cantone. Tra gli “accoliti” che hanno sostenuto il Referendum sulla LEOC e l’iniziativa “Giù le mani dagli ospedali” figura anche il sottoscritto che, in quanto medico di famiglia, tengo moltissimo alla qualità delle cure dei pazienti assieme ai Verdi del Ticino. Ritengo fuorviante ed irrispettosa l’accusa di voler “riportare il livello del servizio sanitario fornito nel Cantone a quello del Medio Evo”.

Per i Verdi del Ticino
Dott. med. Rolando Bardelli