UDC CollegiataUNA GRANDE INTERVISTA, L’ULTIMA (26 maggio 2015)

L’ultima sua intervista, 26 maggio 2015

Questa intervista il dottor Soldati, presidente onorario dell’UDC Ticino, che fu alla testa del partito tra von Wyttenbach e Wicht, non l’ha concessa alla leggera. Ci ha pensato su per una settimana abbondante, al punto di farmi temere che non me la volesse fare. L’ho anche, da quell’impaziente che sono, provocato: “Hai paura di parlare?” Noi ci conosciamo bene (abbiamo spesso bisticciato) e da tanto tempo; comunichiamo dunque molto liberamente, ed è bello che sia così.

Jack Credito xNel suo discorso e nelle sue valutazioni Soldati è misurato e realistico. Non dice che l’UDC (risp. la Destra) ha vinto (non gliel’avrei lasciata passare) ma neppure si cosparge il capo di cenere. Non chiede la testa di nessuno. Era ottimista prima (come si fa ad andare in guerra senza una dose di ottimismo?) ed è ora un po’ deluso. Un vecchio capitano che ne ha viste tante.

A questo punto bisogna verificare se il campo dei “ribelli” – ammesso che ce ne siano – è disposto a manifestarsi. Dico questo non per aizzarli ma perché penso che sia giunto il momento di parlarsi apertamente. Che male ne può venire?

Una notizia, che giudico positiva, è arrivata questa sera: l’ing. Michele Moor ha accettato la mia proposta di intervista. Gliene sono grato. [NdR: l’intervista non si è potuta realizzare]

Per ora, eccovi Gianfranco Soldati, interrogato e punzecchiato da Francesco De Maria.

Soldati 127 bFrancesco De Maria   L’operazione che ha portato all’alleanza elettorale “la Destra” è stata a suo avviso: a) un errore puro e semplice b) una buona idea gestita debolmente c) un parziale successo d) un moderato insuccesso con prospettive per il futuro?

Gianfranco Soldati  Direi una buona idea con un moderato insuccesso. Per le prospettive non so. I partiti in genere, e i piccoli partiti in particolare, sovrabbondano di galletti che prepongono la propria carriera agli interessi del movimento. Mettere d’accordo e riuscire a far remare tutti nella giusta direzione diventa così una fatica di Sisifo, a sinistra come a destra.

Morisoli ha dichiarato molto francamente “Abbiamo salvato la pelle”. Ma… le speranze erano grandi! Forse eccessive? Io non ho mai sentito Pinoja dichiarare, prima dell’elezione: “Vogliamo salvare la pelle”.

GS  Nel senso di aver salvato il gruppo ha ragione Morisoli. Lo scopo primo dell’UDC rimane, a livello nazionale e cantonale, quello di riuscire a tener fuori la Svizzera da quel vaso di Pandora che si chiama UE. Sappiamo tutti che anche noi siamo in Europa, geograficamente addirittura al centro dell’Europa, e che dobbiamo trovare accordi di convivenza e di scambi con le persone e aziende di una UE che non conosce cittadini ma solo sudditi di un gruppo di plutocrati e della loro burocrazia. Ma vogliamo farlo da nazione libera e indipendente, padrona in casa propria. Che l’accordo di libera circolazione sia una perfetta idiozia dovrebbero poterlo capire tutti, visto che l’ha capito perfino Raoul Ghisletta, che in fatto di solidi pregiudizi è secondo solo a Matteo Pronzini. L’UE ha 500 milioni di abitanti. Supponiamo che 140 milioni di sudditi, ripeto, sudditi europei si mettano in mente di venire a liberamente circolare in Svizzera, cosa facciamo? Cacciamo i 3000 siriani che ci vuole regalare la Simonetta, che tanto buona e gentile appare, per far posto a loro?

Proprio come Savoia il Populista, l’UDC e “la Destra” si sono dimostrate incapaci di rubare voti alla Lega, la quale dal canto suo ha esibito una notevole solidità. In ogni caso, se ciò fosse avvenuto, sarebbe stato a esclusivo vantaggio del PLR. Bisognava “punire” la Lega?

GS  L’UDC nel 2003 aveva raggiunto quota 6’700 e rotti. Adesso siamo, con l’aggiunta di AL e UDF, a quota 6’111. Le cifre parlano da sole, se si vuole ascoltarle. Dicono che in questi anni non solo non siamo stati capaci di rubare voti, ma neppure di conservare i nostri, fatto ancor più evidente quando si consideri l’aumento degli iscritti in catalogo.

Quali sono, esattamente, le colpe della Lega nei confronti dell’UDC ?

GS  La Lega ha iniziato il suo vittorioso cammino con la lotta alle “grandi famiglie”, con particolare riguardo a quelle dell’area liberal-radicale, detentrice di un potere quasi assoluto per più di un secolo. Adesso ha la sua “grande famiglia”, che come tale non mi piace neanche un po’. In democrazia la lotta alle grandi famiglie è un obbligo morale per tutti i cittadini. Al Nano riserbo grande rispetto, ma di lui ricordo anche un’incredibile spregiudicatezza nel mancare, quando così gli conveniva, alla parola data. Come ricordo i suoi piagnucolìi e le richieste pressanti di aiuto del 2003, quando tutti pronosticavano la fine incombente della Lega, uscita poi vittoriosa, se così posso dire, dalle urne. Detto questo, la Lega ha però anche avuto il merito o la fortuna di trovare uomini che hanno le qualità per posti di comando e che, presumo, sapranno darle la configurazione democratica richiesta. Esattamente come era accaduto, ai loro tempi d’oro, ai liberalradicali e al partito conservatore, meno a quel discendente pipidino voluto poi da uomini (e donne, se penso anche ad una ex presidente del CN) che hanno portato questo partito sulle (un su diretto verso il basso) posizioni attuali.

Area Liberale è ideologicamente compatibile con l’Unione democratica di Centro?

GS  In buona parte sì, con un limite però alla liberalizzazione incondizionata dei mercati, che ha purtroppo chiaramente fallito, produttrice di grandi ricchezze per pochi e di briciole consolatorie per la stragrande maggioranza dei troppi abitanti della terra.

Morisoli e Pamini sono eletti e agiranno come granconsiglieri del gruppo parlamentare “la Destra”. È giusto lamentarsi così: “L’UDC ha perso 2 deputati?” Morisoli e Pamini non sono validi?

GS  Non tocca certo a me giudicare i due rappresentanti di AL, che ritengo, lo dico a solo titolo personale, validissimi, come del resto anche i nostri 3. Sono sicuro che sapranno darne prove convincenti con il loro lavoro parlamentare, sia dai ranghi generici di un’indispensabile opposizione di destra che da quelli specifici nei lavori commissionali.

So che il comitato cantonale del 12 maggio si è tenuto a porte chiuse (con i giornalisti di fuori; non io però). Lei ha preso la parola? Che cos’ha detto? L’atmosfera era tesa, burrascosa? C’era solo da sfogarsi, o c’era dell’altro?

GS  Ho solo fatto notare che tutti i candidati, dico tutti, dell’UDC hanno ricevuto un appoggio personale insufficiente dai 5’400-5’500 elettori propriamente UDC. Segno inconfutabile che i galletti di cui ho detto sopra si sono occupati più del proprio orticello che dell’interesse generale del partito. Ma sono stato subito interrotto da chi aveva bisogno di sfogarsi.

LiberaTV ha accennato a un “golpetto fallito”. Mellini concorda e dice: “L’ho intravvisto anch’io” Ma c’erano le persone? E c’era la volontà?

GS  Credo di sì, da parte di un particolare, forse proprio il più strano inetto politico che abbia visto in vita mia.

A suo avviso ci sarebbero oggi delle ragioni – plausibili e non pretestuose – per sollecitare le dimissioni del presidente Pinoja?

GS  Lo escludo, anche se al presidente qualche scivolata ho dovuto addebitarla, parlandone schiettamente con lui. Nessuno nasce perfetto, errori durante l’apprendistato vanno considerati con particolare benevolenza, mettendo sulla bilancia anche i pregi e l’operato positivo.

All’interno dell’UDC Ticino c’è un’opposizione che cerca di organizzarsi? O soltanto un vago e serpeggiante malcontento?

GS  Mi indichi Lei un partito nel quale non ci sia, in un momento o nell’altro, qualche “vago e serpeggiante malcontento”. L’UDC adesso ha solo bisogno di gente che lavora più per il partito che per se stessa, vicino alla gente e rendendosi utile dove possibile. Allora i risultati verranno da soli.

Del Don si è mosso all’attacco. In questo momento tutti i principali dirigenti del partito sono contro Del Don?

GS  Nessuno, che io sappia, è contro il collega Del Don, che dopo un comprensibile sfogo di qualche giorno si è poi dichiarato disponibile a riprendere il lavoro. Per lui come per gli altri vale la risposta precedente.

È vero che Del Don era – almeno all’inizio – contrario all’alleanza con Area Liberale?

GS  Sì, ma poi aveva cambiato idea, convenendo con la scelta finale del Comitato cantonale.

Dall’ottimo sito del Cantone preleviamo qualche numero (sempre bello per un matematico).
— Quel che NON si può sapere: quante schede “la Destra” provengano da elettori Area Liberale
— Del Don ha ricevuto 1745 preferenze interne (sulla scheda “la Destra”)
— Morisoli 1742 (Pamini 1436)
— Del Don ha ricevuto 4998 preferenze esterne (da schede di altri partiti o schede senza intestazione, in “panachage”)
— Morisoli 6612
Evidentemente l’elettore UDC si è mostrato ben disposto verso i “nuovi arrivati”. Ai miei occhi questa non è minimamente una colpa, semmai un segno di apertura. Adesso faccia il suo commento.

GS  Morisoli dispone di un’area di sostegno sulla quale io, agnostico dichiarato, non potrei contare, e Del Don neppure. I 5’400-5’500 elettori UDC di cui ho detto qui sopra hanno trattato tutti i candidati della lista allo stesso modo, “nuovi” o vecchi che fossero. L’UDF è comunemente stimata in Ticino sulle 300 schede. Tutto il resto (6’111 – UDC – UDF = AL) è un calcolo da lasciare agli specialisti del calcolo esponenziale.

Una delle accuse principali che vengono mosse all’ex capogruppo riguarda il cattivo risultato del partito nel Bellinzonese. È un’accusa fondata?

GS  Anche qui parlano le cifre. 12 anni fa 100 schede in più, poi lento declino.

Una parola sulla candidatura dell’avv. Tuto Rossi. Il presidente distrettuale Ambrosini la avversava, ma il presidente Pinoja (con altri dirigenti, compreso Del Don) la voleva. Ambrosini è stato rapidamente zittito. Secondo lei è stata una buona decisione? C’erano motivi (eventualmente speranze) per il sì? C’erano motivi per il no? Bilancio dell’operazione?

GS  Ambrosini fa fatica ad accettare la regola prima della democrazia che vuole che a decidere sia la maggioranza. Rivangare su decisioni prese a larghissima maggioranza come sta facendo adesso è far polemica per il gusto della polemica, senza possibile costrutto. L’avv. Rossi era partito dall’area socialista e ha poi, non so in seguito a quale riflessione e rimuginazione personali, cambiato i suoi convincimenti. Ma l’assenza di un’attività politica sufficiente nel suo nuovo schieramento, unita alla persistenza innegabile nell’elettorato di ostilità per le note e non dimenticate vicende, ha fatto sì che nella “Destra” la sua persona risultasse un corpo estraneo.

Alla riunione ha partecipato (così ho sentito) Michele Moor. Potrebbe egli assumere un ruolo nel partito? Potrebbe essere candidato in ottobre? C’è un plusvalore che egli può dare all’UDC ?

GS  Penso proprio di no.

Toni Brunner è stato chiarissimo: la congiunzione delle liste con la Lega in ottobre ci dovrà essere. La dirigenza nazionale ha (se necessario) la forza per imporre questa soluzione?

GS  Senz’altro. A Berna dobbiamo mandare il più gran numero possibile di parlamentari che si oppongano con convinzione alla tecnica surrettizia del salame tagliato a fette con cui il CF, in particolare i suoi membri radicali e socialisti in flagrante compagnia della “Giuda in gonnella” vogliono farci ingoiare il rospo unioneuropeo. Nella rappresentanza ticinese a Berna la percentuale di filoeuropei è almeno il doppio di quella esistente nel Cantone. Sul tema attualmente i filoeuropei stanno silenti come tombe, ma i loro pregiudizi favorevoli resistono ad ogni evidenza. Nell’UE i nodi stanno venendo al pettine e quando al pettine arriverà l’insensata, praticamente fraudolenta politica monetaria della BCE sarà lo sfacelo. Ma loro si consoleranno adducendo che l’ideale era quello giusto e che quando gli ideali non combaciano con i fatti bisogna cambiare i fatti e non l’ideale.

Ha fatto bene Brunner a “uscire” sul Corriere, 8 giorni prima dell’elezione? O è stata una “carognata”?

GS  In una domanda precedente ho detto che anche per i presidenti, come del resto per tutte le persone che devono assumere responsabilità, è necessario un periodo di apprendistato, durante il quale si acquisisce passo dopo passo la sola cosa che non può venir insegnata da nessuno, l’esperienza. Gli scivoloni per mancanza di esperienza sono praticamente inevitabili nei periodi di apprendistato. Fanno danni, ma per fortuna nessuno ne muore.

Se la Lega ponesse un veto assoluto su certi nomi (vedi “pulizie di primavera”) come dovrebbe comportarsi l’UDC Ticino?

GS  La manderei al diavolo. Sarebbe un sopruso e un’arroganza che nessuna persona che abbia il senso della propria dignità può accettare. La dignità di un essere umano, da Einstein al più umile “operatore ecologico”, una volta chiamato con un termine facile evocatore di città (urbe) pulita (netta), è la sola cosa sulla quale non si può scherzare e tanto meno polemizzare.

In fondo il candidato del partito alle Federali è l’uscente Pierre Rusconi. Contro di lui, che si sappia, non ci sono veti. Quindi… Ma forse non sarebbe dignitoso cedere, è questa la sua opinione?

GS  A questa domanda ho appena risposto. Rusconi resta il nostro candidato uscente e quindi favorito, la “Destra” gli affiancherà le persone scelte e proposte dagli organi statutariamente competenti.

Un esponente del partito (che non nomino) mi ha detto testualmente: “Pinoja ha qualche punto debole, ma al momento non vedo neppure lontanamente chi possa sostituirlo”. Lei sottoscriverebbe una simile affermazione?

GS  Anche questa è una domanda alla quale ho praticamente già risposto. Condivido l’opinione dell’esponente senza nome. [Mini-confessione del professor De Maria: per forza condivide, l’esponente citato e innominato… era lui]

Gianfranco Soldati, presidente onorario UDC Ticino

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