Senza dubbio, la ricerca medica ha compiuto notevoli progressi negli ultimi decenni e le scoperte mediche si accrescono di giorno in giorno, permettendo ai pazienti di avere una migliore qualità di vita e maggiori probabilità di una completa guarigione. Tuttavia, negli ultimi anni alcuni medici e associazioni di consumatori hanno criticato l’attuale approccio alle cure, affermando che talvolta si tende a “fare troppo”, vale a dire, ad esempio, a sottoporre il malato a terapie inadeguate o non necessarie.

In questo contesto è nato nel 2012 il progetto «Choosing Wisely» («scegliere con saggezza»), ad opera della fondazione statunitense American Board of Internal Medicine (ABIM). Scopo del progetto è quello di promuovere il dialogo sul tema delle procedure mediche non necessarie.

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Già nel 2002 ABIM, assieme alla fondazione American College of Physicians (ACP) e alla Federazione Europea di Medicina Interna, aveva lanciato la “Carta della professionalità medica per il nuovo millennio”, nella quale si affermava la necessità di evitare trattamenti medici superflui, in quanto questi ultimi inevitabilmente riducono le risorse a disposizione per curare altri malati. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, infatti, una percentuale compresa tra il 20 e il 40% circa dei costi della salute a livello mondiale è dovuto ad un uso inefficiente delle risorse.

«Choosing Wisely» mira a promuovere il dialogo tra fornitori di servizi sanitari e pazienti informati, in modo tale che la scelta della terapia sia guidata dai seguenti principi: il paziente deve essere sottoposto ad una terapia la cui utilità in simili casi è supportata dall’evidenza empirica, la procedura in questione non deve comportare alcun rischio per il paziente che non sia strettamente necessario, deve realmente contribuire al benessere di quest’ultimo e non deve costituire una ripetizione di test già effettuati.

Il concetto di scelta saggia in ambito medico ha avuto una vasta diffusione a livello internazionale. In Italia, ad esempio, è nato nel 2011 il movimento «Slow medicine», che propone quale nuovo paradigma quello di una medicina sobria, rispettosa della dignità della persona e impegnata a garantire cure adeguate per tutti. In questo contesto si afferma che le procedure di cura dovrebbero essere personalizzate e non stabilite da protocolli standardizzati.

Nel giugno 2014, nel corso della tavola rotonda internazionale di Amsterdam, si è costituito il movimento «Choosing Wisely International», che si propone di riunire le esperienze formatesi all’interno di diciotto paesi.

Ad ogni modo, non sono mancate le critiche nei confronti di «Choosing Wisely». Alcuni medici sottolineano infatti come in alcuni ambiti, quali ad esempio quello della medicina d’emergenza, il concetto stesso di procedura superflua sia privo di significato, in quanto in simili casi il medico ha il dovere di tentare tutto il possibile.