Il libro di Guy Mettan sulla russofobia è uno di quelli “da leggere assolutamente” per tutte le persone che si interessano della Russia

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cremlino (1)Russofobia – Recensione del libro “Russie-Occident – une guerre de mille ans: La russophobie de Charlemagne à la crise ukrainienne” (“L’Occidente contro la Russia – una guerra lunga mille anni: la russofobia, da Carlomagno alla crisi ucraina”) di Guy Mettan, Edizioni des Syrtes, Ginevra, Svizzera, 2015 

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Nota del Direttore di Ticinolive. Sulla “russofobia ebraica”, tema delicatissimo e spinosissimo come tutto ciò che attiene a quel popolo e a quella religione, abbiamo riportato parola per parola il testo di the Saker, sul quale lasciamo ogni giudizio al lettore.

Alcune cerchie di nostra conoscenza hanno espresso l’intenzione di presentare questo grande libro nel Ticino, in agosto/settembre. Non siamo però in grado di dire se ciò si farà.

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tratto da sakeritalia.it

All’inizio aveva pensato di scrivere una “normale” recensione di questo libro, ma, una volta finito di leggerlo, mi sono reso conto che niente di meno di un applauso a scena aperta renderebbe giustizia a questo libro assolutamente eccezionale. Guy Mettan ha realizzato un capolavoro che dovrebbe essere sulla lista di quelli “assolutamente da leggere” per chiunque si interessi della Russia. Perciò, lasciate che vi dica perché questo libro è stupefacente.

Per prima cosa, questo è uno degli studi migliori e più chiari sulla russofobia che io abbia mai letto. Secondo, è uno dei pochi studi sull’argomento scritto da un non-russo (Guy Mettan è uno scrittore svizzero, giornalista, editore e figura politica). Ultimo, ma non meno importante, il libro è molto corto, meno di 500 pagine, cosa, per un argomento così complesso, veramente rimarchevole.

Russofobia xMettan usa un tipo di approccio molto sistematico, passo a passo. Comincia con il portare alcuni esempi del modo incredibilmente anti-russo con cui, nella stampa occidentale, sono stati riportati alcuni ben noti incidenti: lo scontro aereo di Uberlingen, la crisi degli ostaggi di Beslan, la seconda guerra in Ossezia e i Giochi Olimpici di Sochi. Mettan avrebbe potuto usare altri 500 esempi o giù di lì, ma bastano questi quatto a dare la prova inconfutabile di come i media occidentali non cerchino neanche di riportare correttamente i fatti che si svolgono in Russia e di come alle élites occidentali tutto quello che importa sia solo dare addosso alla Russia. Mettan fa poi della crisi ucraina la sua più forte argomentazione e cita numerosi esempi di, per così dire, deliberata cecità da parte degli Occidentali. Quando avrete finito di leggere la prima parte di questo libro, vedrete come la russofobia non sia semplicemente un fenomeno negabile.

Ma Mettan non si ferma qui. Fa un ulteriore passo in avanti e fa la storia delle altre russofobie (plurale).

Qui è dove Mettan dà il meglio di se stesso e dove ha il coraggio e l’acume intellettuale di guardare all’indietro fino al 9° secolo e parlare della prima e più importante causa di tutte le russofobie dell’Occidente: lo scisma, scaturito dal tentativo dei Franchi di prendere il potere in Occidente all’interno dell’Impero Romano Occidentale, dove ebbero successo, e da quello successivo di assumere il controllo dell’Impero Romano Orientale, dove fallirono.

Mettan parla del “soft power” (in inglese) della religione nell’ 8° secolo e confronta l’atteggiamento del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica verso l’Impero Bizantino con la condotta della NATO nei confronti dalla Russia di oggi. E, anche se questo tipo di analisi causerà senza dubbio a Mettan molti commenti sarcastici, egli ha assolutamente ragione: appena il Papato, controllato dai Franchi, si separò dal resto della cristianità, divenne ossessionato dall’idea di soggiogare, convertire e distruggere il mondo ortodosso. Non si può comprendere la Russia moderna e la sua posizione nel mondo senza capire prima il vecchio e millenario odio papista per la cristianità originale.

Logicamente, Mettan inizia analizzando le radici culturali e filosofiche di questa antica forma di proto-russofobia, l’odio papista per il mondo del cristianesimo originale, ma passa subito dopo alle forme più recenti di russofobia. Sono la russofobia francese, la russofobia inglese, la russofobia tedesca e la russofobia americana. Tutti questi imperi hanno odiato la Russia, in gran parte per le stesse ragioni, ma anche in modo diverso e per motivi particolari. Così Mettan conclude logicamente che l’attuale russofobia americana è in realtà una combinazione delle altre russofobie europee.

Ma qui devo ricordare la più grossa mancanza del, peraltro assolutamente magnifico, libro di Mettan: egli ha completamente trascurato una delle più formidabili e indubbiamente più perverse russofobie: la russofobia ebrea.

Ora può essere che Mettan abbia deciso di non approfondire questo [argomento] a causa della gravità delle persecuzioni sociali, politiche e anche giudiziarie a cui è esposta in Europa ogni tipo di critica alla comunità ebraica (non tutti hanno la voglia o la capacità di essere Alain Soral). Oppure il non parlare degli Ebrei è stato l’unico modo per trovare un editore del libro. Non lo so. Ma una cosa a cui non crederò mai è che una persona con una conoscenza della storia e del mondo moderno veramente così profonda come Mettan sia semplicemente all’oscuro del fenomeno della russofobia ebraica. Questo è semplicemente impossibile.

Guy-Mettan-libre-de-droit xQualunque sia il caso, Mettan non menziona affatto gli Ebrei. Anche quando fa l’elenco dei Neoconservatori americani, non cita il fatto che la stragrande maggioranza di loro è ebrea. Questa è chiaramente una enorme “svista”, un buco aperto nella peraltro magnifica dimostrazione di conoscenze di questo testo, e si può solo sperare che, nelle future edizioni di questo, libro venga analizzato il vasto corpus di studi sulla russofobia ebraica di autori come Alexandr Solzhenitsyn, Igor Shafarevich, Andrei Dikii, Mikhail Nazarov, Oleg Platonov e molti altri. Per adesso, come risultato diretto di questa “svista”, la russofobia dei Trozkisti non è mai menzionata.

[Nota. Non voglio essere troppo duro con Mettan, non solo il suo libro è assolutamente fantastico, ma per me è difficile rendermi pienamente conto del rischio che ogni autore (ed editore) europeo si assume osando criticare qualunque cosa abbia attinenza con gli ebrei. Inoltre, non stiamo parlando di qualcosa che non si può trovare su Internet, si può e anche abbastanza facilmente. Anche il libro di Solzhenitsyn “200 anni insieme” è stato ora tradotto parzialmente in inglese, lentamente ma inesorabilmente il muro della censura sta venendo giù. Ma, allo stesso tempo, la crudele persecuzione di Alan Soral o dei tanti storici che hanno osato mettere in dubbio la versione ufficiale del cosiddetto “Olocausto” è anche un chiaro esempio di quello che può succedere a chi osa attraversare l’invisibile, ma ben conosciuta, linea di demarcazione dello psicoreato: come minimo, uno psicocriminale del genere diventa una “non persona” e getta alle ortiche la sua carriera. Altri hanno dovuto vivere in esilio o affrontare continui processi ed anche incarcerazioni.]

Mettan conclude il suo libro con una analisi assai interessante su quella che lui chiama “la russofobia fai-da-te”, in cui analizza l’uso delle parole, la presentazione degli argomenti, come particolari questioni semplicemente non vengano mai affrontate o certe domande non siano mai poste. E’ una lettura scoraggiante, ma anche molto interessante. Dopo aver letto le conclusioni di Mettan, mi sono chiesto se questo fiume di odio, che scorre ormai da 1000 anni, finirà mai con il prosciugarsi. Da un lato, finchè l’Occidente sarà sotto l’influenza di ideologie messianiche, illusioni imperialistiche e opinioni razziste sugli “altri”, non mi sento molto ottimista (messianesimo, imperialismo e razzismo sono tutte creazioni dell’Occidente). Ma, d’altro canto, le russofobie sono sempre state un prodotto dell’Impero, sia esso il Papato o il moderno Impero Anglo-Sionista. Le nazioni “normali” non hanno in realtà nessun bisogno di una ideologia o di una visione del mondo russofoba. E, dal momento che l’attuale Impero Anglo-Sionista statunitense è probabilmente l’ultimo impero occidentale, di qualunque genere, c’è una buona speranza che l’imperialismo, come fenomeno, possa finalmente mangiare la polvere. Se questo accadrà mai, e credo proprio che succederà, la russofobia alla fine si ritroverà nello stesso mucchio di spazzatura storica con tutte le altre ideologie il cui unico scopo era quello di razionalizzare e giustificare le guerre di conquista dell’Occidente.

Voglio concludere questa recensione dicendo che il libro di Mettan ha assolutamente bisogno di essere tradotto in inglese e di essere pubblicato nel mondo di lingua inglese. Per i fortunati che capiscono il francese il libro è attualmente disponibile su Amazon francese (https://www.amazon.fr/Russie-Occident-une-guerre-mille-ans/dp/2940523185/) e altrove. Ma, dal momento che è il mondo di lingua inglese che viene usato dalla classe transnazionale costituita da quell’1% di parassiti che controllano l’Impero Anglo-Sionista, è assolutamente cruciale che chi parla inglese abbia la possibilità di accedere a questo libro (almeno come copia gratuita in PDF).

Non c’è assolutamente nessuna ragione obbiettiva per cui Russia ed Europa debbano essere nemiche. Tutto l’odio e le guerre fra questi due poli di civiltà sono il prodotto di bugie accuratamente preparate dai nemici comuni dei popoli della Russia e dell’Europa. Questa gente è anche nemica dell’Islam, dell’America Latina, della Cina e di tutte le altre culture o nazioni che osano rifiutare di farsi sottomettere dal sistema finanziario turbocapitalista transnazionale, di solito conosciuto come Nuovo Ordine Mondiale (NWO). Questo sta diventando così evidente che si è tentati di semplificare ulteriormente il ben noto slogan marxista e dire “popoli del mondo, unitevi!”. Vorrei dire che, anche se questo risultato è ancora molto lontano, ci sono però anche alcuni segnali di come sempre più persone stiano incominciano a rendersene conto.

Il libro di Guy Mettan mette a nudo in modo formidabile il modo di pensare imperialista e solo per questo è veramente “da leggere assolutamente”. E’ corto, molto ben scritto e merita di essere stampato in milioni di copie. Purtroppo, è chiaro che questo non succederà, almeno finchè i media continueranno ad essere controllati dall’Impero. Spero tuttavia che Mettan possa trovare un buon editore negli Stati Uniti e che, una volta che il suo libro sia stato stampato, possa distribuirne copie PDF gratuite in francese, russo, spagnolo e inglese [e magari anche in italiano – NdT].

Quando la prima traduzione inglese di questo libro sarà fatta e stampata, ve lo farò sapere attraverso questo blog. Nel frattempo, voglio ringraziare Guy Mettan per il suo formidabile contributo alla conoscenza di questo importante fenomeno ed esprimere la speranza che quanta più gente possibile legga il suo magnifico libro.

The Saker