Il Comitato cantonale dell’UDC si è riunito martedì 19 luglio a Rivera con all’ordine del giorno due trattande: l’iniziativa popolare “Prima i nostri!” e i festeggiamenti del 1° agosto.

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prima-i-nostri-costituzioneL’avvocato Tuto Rossi – estensore del testo dell’iniziativa – ha spiegato in dettaglio le differenze fra “Prima i nostri!” e il controprogetto adottato dal Gran Consiglio. Mentre che l’iniziativa dà un mandato chiaro alle autorità, aggiungendo alcuni paragrafi nella Costituzione cantonale cui, se l’iniziativa sarà accettata dal popolo il prossimo 25 settembre, sarà compito di Consiglio di Stato e Gran Consiglio far seguire una legge d’applicazione, il controprogetto è solo una serie di articoli puramente declamatori che lasceranno a chi ci governa la facoltà di applicarli o no, a seconda degli umori del momento. Mentre l’iniziativa è il riflesso del chiaro NO popolare alla libera circolazione delle persone sancito dal voto del 9 febbraio 2014 (NO che in Ticino ha ricevuto il 68,2% dei voti), il controprogetto subordina l’applicazione dell’iniziativa al salvataggio della libera circolazione delle persone. Ora, l’iniziativa “Prima i nostri” è in perfetto accordo con l’articolo costituzionale 121a accettato a livello federale da popolo e cantoni, anche se lo stesso non ha ancora avuto la sua legge d’applicazione per inadempienza del Consiglio federale e del Parlamento. Tant’è vero che il giurista professor Biaggini –  interpellato dal Consiglio di Stato nella speranza, poi delusa, che confermasse la perizia precedente effettuata dal giurista del Gran Consiglio Di Bartolomeo che dichiarava irricevibile l’iniziativa – ne ha sancito la ricevibilità.

Tutto il resto è blablabla. Che lo stesso professor Biaggini abbia aggiunto alla sua perizia delle osservazioni circa una presunta difficile applicabilità è irrilevante. Quest’ultima sarà decisa dalla politica a seconda dei mezzi a disposizione e delle situazioni del momento, ma il mandato chiaro e perentorio di agire rimarrà con tutto il suo peso ancorato nella Costituzione cantonale. Con il controprogetto invece no. Paradossalmente, hanno ragione i suoi sostenitori a dire che sarà applicabile senza problemi: proprio perché non applica nulla, declama semplicemente che il problema sollevato dall’iniziativa – conseguenze della libera circolazione delle persone in termini di sostituzione della manodopera indigena e di dumping salariale – esiste, nonostante che, fintanto che speravano in un fallimento della raccolta delle firme, questi stessi ambienti lo negassero spudoratamente. Il testo dell’iniziativa è perfettamente in accordo con la Costituzione federale, il controprogetto subordina la volontà popolare a una legge (applicazione del 9 febbraio) – quindi a un gradino inferiore – ancora al di là da venire. L’accettazione dell’iniziativa rafforzerà anche a livello federale il fronte di chi vuole l’abolizione della libera circolazione delle persone e un ritorno al regime d’immigrazione in atto fino al 2002, ossia la reintroduzione di una gestione autonoma e indipendente dall’UE e già solo per questo merita di essere sostenuta.

Il comitato cantonale dell’UDC ha quindi espresso all’unanimità la raccomandazione di voto: SÌ all’iniziativa, NO al controprogetto (una questione di logica: dal momento che non risolve nulla, non può essere considerato comunque come un miglioramento dello status quo) e, soprattutto, crocetta sull’iniziativa alla domanda complementare (in caso di accettazione di ambedue gli oggetti, preferenza all’iniziativa). Si ricorda infatti che, qualora siano accettati sia l’iniziativa che il controprogetto (oltre il 50% dei voti), non ha importanza quale dei due abbia ricevuto più consensi, a decidere sarà la domanda sussidiaria.

Il comitato cantonale è poi stato informato sui festeggiamenti del 1° agosto, che il partito celebrerà quest’anno a Campo Blenio, presso l’azienda agricola di Gianni Martinelli. L’oratore ufficiale non sarà il consigliere nazionale Roger Köppel, come in precedenza annunciato, ma il suo collega in Parlamento e nella redazione della Weltwoche, consigliere nazionale Peter Keller (UDC/NW).

UDC Ticino