ISPEC – Istituto di Storia e filosofia del PEnsiero Contemporaneo

Sabato 13 agosto alle ore 17 al Rivellino

Riv 141

Riv 143 Rossi

Riv 142Attrice nel film “Ogni roveto un dio che arde”

PREMIO ISPEC CINEMA 2016
Per il film del Festival – presente in qualsiasi sezione – che sia stato capace di esprimere con più forza i valori di giustizia ed eguaglianza, promuovendo la cooperazione e l’amicizia tra i popoli a “Il Palazzo del Popolo” di Elena Gladkova.

MoscaLa regista, con coraggio, dopo essere stata selezionata al Festival di Cannes e al Sangiò di Verona, ha portato a Locarno il monumentale e affascinante film dedicato alla metropolitana di Mosca, ancora oggi intitolata a Vladimir Lenin. Un vero e proprio “Palazzo del Popolo”, voluto agli inizi degli anni ’30 dal Partito Comunista dell’Unione Sovietica e inaugurato nel maggio del 1935, dopo mesi di grandiosi lavori sotto la direzione del commissario ai trasporti Lazar Moiseevič Kaganovič. Riv 5 GladkovaLa giovane regista Elena Gladkova, contrappuntando le immagini con la potente musica sovietica degli anni ’30, esalta la bellezza delle fermate, ricordandoci i grandi riconoscimenti internazionali ottenuti dalle singole fermate, mostrandoci, tra il correre dei treni, la forza del messaggio culturale e politico trasmesso dai dipinti e dai mosaici, tesi a riaffermare i valori del socialismo sovietico, ovvero il lavoro, la solidarietà, lo sviluppo scientifico e tecnologico, l’antifascismo, con le tante fermate dedicate agli eroi della Grande Guerra Patriottica, che ha liberato il 9 maggio 1945 Berlino e l’Europa dalla bestialità nazifascista.

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PREMIO ISPEC CULTURA 2016
Dedicato ai giovani talenti in campo artistico, teatrale e cinematografico e a coloro che della promozione culturale fanno un impegno fondante della loro attività a Drago Stevanovic.

Drago Stevanovic, fotografo e cineasta con un percorso artistico di respiro internazionale, ha all’attivo diverse mostre collettive e personali. Formatosi nel clima rivoluzionario e solidale della Jugoslavia socialista, di cui è stato dirigente giovanile, approda in terra elvetica prima che la brutalità aggredisca il suo paese. Stevanovic porta nel Canton Ticino il suo entusiasmo, la sua genialità, la sua creatività. Come direttore artistico di OtherMovie Lugano Film Festival, giunto quest’anno alla quinta edizione, ha dimostrato e conferma come la passione e l’entusiasmo possano vincere ogni limite imposto dal mercato, organizzando con successo una manifestazione cinematografica di grande rilievo e di profonda apertura al mondo e ai suoi linguaggi cinematografici.

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Per la prima volta sono stati anche attribuiti due premi speciali:

PREMIO speciale ISPEC CINEMA 2016
a “Ogni roveto un dio che arde” di Giorgiomaria Cornelio e Luca Rossi.

Il film, presentato quest’anno in una versione in itinere alla 52° edizione del Festival del Cinema di Pesaro e in anteprima mondiale a Locarno, è un prepotente e stupendo cammino nell’adolescenza del mondo, con la volontà di disegnare l’universo, formando un atlante parziale di nomi e luoghi, alla ricerca di tracce e materiali più forti del tempo, diventando così invenzione di una memoria nuova, inno a quanto brucia e non cessa di consumarsi, ma anche testimonianza di un cinema capace di farsi perpetuo luogo di incontro. Con fortissimi richiami a Jean-Marie Straub e Danièle Huillet, a Sergej Paradžanov e al Carmelo Bene di “Nostra Signora dei Turchi”, l’opera di questi giovanissimi registi manifesta intelligenza ed entusiasmo, passione cinefila e profondo sguardo verso il futuro.

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PREMIO speciale ISPEC CULTURA 2016
al soggetto cinematografico “Trieste” di Nicolò Mazza de’ Piccioli
Lo sceneggiatore e regista Nicolò Mazza de’ Piccioli, con slancio e accuratezza storica indaga l’avvento della bestialità fascista in una città complessa e plurale come Trieste, Trst per l’antica e significativa comunità slovena cittadina. Il soggetto del film ci riporta al 1920, al difficile tempo del declino della città con l’arrivo del governo italiano. Umberto Saba, James Joyce e i loro amici scrittori cercano di porre un argine alla brutalità attraverso la cultura, la parola, la poesia, dalla forza inesauribile, ancorché inerme. Anna, ragazza affascinante e giovanissima, si muove in questo mondo, cercando un senso al proprio crescere e trovando in un anziano rabbino e in suo figlio il seme di una speranza.