Non è difficile comprendere come sia costituita la maggioranza municipale dei “non ricorrenti”. 

NOTA. Suona minacciosa – ma anche un po’ inconcludente – la frase: “Il PPD Lugano sta concretamente valutando…”  Molto più efficace sarebbe stato scrivere: “ha interposto ricorso al TRAM”. O no?

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Sacchi yIl Partito Popolare Democratico ha appreso con grande disappunto della scelta del Municipio di Lugano di non ricorrere contro la decisione del Consiglio di Stato di bocciare le tariffe stabilite dal Consiglio comunale per lo smaltimento dei rifiuti a Lugano.

In presenza di una decisione del Legislativo l’Esecutivo deve sempre e comunque difenderla. È un principio sacrosanto alla base del nostro ordinamento democratico! È pertanto molto deludente che il Municipio abbia ceduto alle pressioni esterne e interne di chi vuole introdurre sempre nuove tasse. Tanto più in questa occasione poiché il Municipio aveva accolto la soluzione elaborata dalla Commissione della gestione  (di cui l’ora municipale Badaracco era il presidente), mentre adesso disattende quella che era stata anche una sua scelta.

Il PPD Lugano sta concretamente valutando la possibilità di interporre ricorso al Tribunale Amministrativo cantonale. E ciò all’unico scopo di fare esaminare da un vero organo giuridico quella soluzione di compromesso trovata e approvata dal Consiglio comunale di Lugano. Infatti è evidente a tutti come la decisione del Consiglio di Stato sia stata di ordine politico non giuridico. Basterebbe osservare come diversi Comuni abbiano adottato delle soluzioni molto meno consone al diritto federale di quella proposta da Lugano. Per non parlare di tutte quelle questioni sollevate nelle osservazioni presentate a suo tempo da Lugano e rimaste senza risposta. È evidente come la soluzione trovata a Lugano andasse a scontrarsi con la volontà del Dipartimento del territorio dell’on. Zali di introdurre a livello cantonale una tassa sul sacco molto più onerosa e che, sulla scorta della tassa di collegamento, possa permettere nuove entrate alle casse pubbliche.

Il PPD vuole che Lugano ritorni nella legalità e che quindi adotti al più presto un regolamento sullo smaltimento dei rifiuti (che porti a una loro diminuzione e migliori la loro separazione).

Ma il PPD è assolutamente contrario a che si voglia approfittare di tale necessario passo per mettere le mani nelle tasche dei cittadini. La soluzione trovata dalla Commissione della gestione rispecchiava la famosa mozione SaccoBello presentata sei anni fa dal PPD e aveva il pregio di essere sopportabile da tutti. Non lo è per contro quanto vorrebbero i ricorrenti e con loro la maggioranza del Consiglio di Stato (l’on. Beltraminelli, si è opposto) e ora anche del Municipio.

Il PPD – indipendentemente dalla via giuridica (non è ancora chiaro se i suoi rappresentanti nel Consiglio comunale della scorsa legislatura abbiano o meno la facoltà giuridica di percorrerla) – veglierà affinché il nuovo regolamento sui rifiuti risulti il meno penalizzante possibile per tutti e in particolare per le famiglie con bambini e per gli anziani. E inoltre chiederà che venga congiuntamente presentato un messaggio per un corrispettivo abbassamento del moltiplicatore d’imposta. Basta pagare con nuove tasse ciò che già si paga.

 A nome della Sezione PPD e GG di Lugano

il presidente Angelo Petralli