Sono passati diversi anni (ora lui e’ a Berna) ma secondo me lui… non è cambiato molto.

Oggi faccio uno spuntino all’Olimpia col mio vecchio amico (che è molto giovane) Paolo Pamini, granconsigliere di Area Liberale (lista “la Destra”).

Trasformo lo spuntino in una specie di intervista. Riferisco fedelmente, ma non parola per parola.

Stamm-1Foto Incerti, la veranda dell’Olimpia, non collegata all’articolo

* **

Dunque Paolo, tu e Morisoli che cosa avete intenzione di fare nel 2019 ?

Mancano due anni e mezzo. Ne passerà di acqua sotto i ponti…

Pensi che l’UDC accetterà di riproporre una lista come “la Destra”, che ha avuto come esito due eletti di AL e tre eletti UDC ?

Chissà.

Pamini-333-2-300L’apporto di AL è stato positivo?

Assolutamente sì. I nostri voti non sono una montagna ma siamo stati decisivi ai fini del salvataggio del gruppo parlamentare [5 eletti, ndR]. L’analisi delle cifre lo dimostra.

Non vi hanno mai chiesto di entrare semplicemente nell’UDC ?

Sì, certo, più d’una volta.

E… ?

Non è una cosa che si possa escludere in assoluto, resta una possibilità. Quanto a idee siamo vicini, benché non coincidenti.

Aspettiamo, dunque.

Non c’è fretta.

Il vero punto forte di Pamini sono le finanze pubbliche e la fiscalità. Su questi temi egli si colloca molto più “a destra” non solo di un Radicale, ma anche di un Liberale PLR. Con lui Morisoli, ovviamente, e Area Liberale.

PP  La finanza pubblica ha (per così dire) l’acqua alla gola. La Legge Tributaria è vecchia. Le aliquote crescono troppo rapidamente e le deduzioni sono troppo cospicue.

Già. Dicono tutti: la fiscalità ticinese è estremamente “sociale”…

4000 contribuenti pagano il 20% delle imposte. Quanto alle deduzioni, ci sono redditi di 100mila o anche 120mila franchi che diventano “sussidiabili”. Obiettivamente, è troppo.

Parliamo dei “demonizzati” globalisti.

Il termine tecnico è: tassati in base al dispendio, cioè in sostanza in base al livello di vita. La sinistra non li può vedere e li vorrebbe eliminare. Il nuovo imponibile minimo è stato posto a 400.000 franchi e su questo importo si pagano delle belle imposte. Se vuoi un’informazione precisa non hai che da andare sul sito www.ti.ch/fisco. Lì trovi un programma che ti fa il calcolo. Per il Cantone i globalisti sono una risorsa importante! E c’è anche una novità: da subito (per i nuovi) o dal 2020 (per gli altri) si pagherà anche un’imposta sulla sostanza.

Un tema d’attualità, mentre assaggiamo i paccheri di Gragnano?

Beh, il tema (federale) all’ordine del giorno è la Riforma 3 dell’imposizione delle imprese. Bisogna premettere che la legislazione svizzera attualmente in vigore privilegia le holding e questo fatto ha creato un contenzioso con l’Unione europea, della quale subiamo la pressione.

Siamo alle solite! E dunque?

In pratica si eliminerà il privilegio ma nel contempo si alleggerirà il carico fiscale delle imprese. Attualmente l’aliquota complessiva (cantonale + comunale + federale)  di imposta sull’utile delle SA si situa attorno al 20% (Ticino). Si scenderebbe sino al 16,8%. La sinistra, naturalmente, è contraria e promette battaglia, in parlamento ed, eventualmente, in votazione popolare.

Non vogliamo parlare di Lugano come città d’arte e, perché no?, mercato dell’arte?

L’avevamo detto?

Assolutamente sì. Era uno dei temi centrali previsti.

Il mercato d’arte più importante in Svizzera – ma ha addirittura una rilevanza mondiale, in particolare con Art Basel – ha sede a Basilea. Poi c’è Zurigo. Ma io dico che anche la nostra Lugano potrebbe diventare importante.

In effetti le gallerie d’arte qui spuntano come funghi. Ne ho perso il conto. E si sentono in giro talvolta anche commenti maliziosi…

Secondo me ingiustificati. Per certi fini io aprirei piuttosto una gelateria. O una speedy pizza. La possibilità di sfuggire ai controlli sarebbe certamente migliore.

Parlando d’arte con un occhio alle finanze il punto centrale è per me il seguente: come può lo Stato favorire il mecenatismo?

Un classico tema per Area Liberale!

Ma certo. Sino a poco tempo fa un donatore munifico poteva dedurre dal suo imponibile un massimo del 10%. Adesso siamo al 20%, ed è già un progresso. Noi di AL avremmo voluto ottenere il 50% ma… per il momento in Parlamento non l’abbiamo spuntata. Il 50% è stato concesso solo se l’ente beneficiario è controllato dal Cantone o da un Comune.

Una discriminazione in favore di ciò che è pubblico.

Tanto per farti un’esempio, una donazione all’OSI non gode del 50% perché l’OSI non ha i requisiti.

Tutto sommato, un certo progresso c’è stato.

Vero, ma non dobbiamo mollare. Torneremo indubbiamente alla carica. Osservo tra l’altro che la decisione sul 20 e il 50 presenta alcuni aspetti di illegalità.

Anche questa mi tocca sentire!

Si sarebbe potuto fare ricorso, lo si è anche pensato, ma alla fine nessuno l’ha fatto. Meglio la via politica, alla prossima occasione.

Anche Lugano Arte e Cultura, il mirabile LAC, avrà bisogno di donatori…

Assolutamente sì, la mano pubblica non sarà mai in grado di finanziarne totalmente la gestione. E nemmeno deve. Il contributo dei privati è essenziale.

PaminiSiamo a pochi giorni dalla conclusione del primo anno di vita. Com’è andata secondo te sul versante finanze?

Non mi sbilancio, non ho sufficienti elementi per giudicare. Sono però ben contento che la mia Città abbia il LAC, che vedo come elemento positivo e trainante.

E le discussioni circa la composizione del Consiglio direttivo dell’Ente di gestione?

Secondo me questo consiglio, alla fin fine, non è così importante.

?!?!  Mi stupisci. Molti lo considerano fondamentale. E la politica si è mossa per tempo. Il mancato accordo a primavera ha generato un rinvio all’autunno (ottobre).

Io dico: il LAC ha un direttore generale e tre direttori (per le mostre, il teatro, la musica). Molte decisioni importanti saranno prese da loro. Poi, d’accordo, ci sarà il Direttivo dell’Ente, cinque nominati dal Consiglio comunale (e non dal Municipio) affiancati da un massimo di quattro “cooptati”.

Alcuni non vogliono Giovanna Masoni nel Direttivo (e come probabile presidente).

Secondo me è però la scelta più logica, per assicurare la continuità e per i suoi notevoli meriti. Ci ha messo l’anima e ha fatto tanto.

Può sentirsi tranquilla?

No, perché la politica può giocare bruttissimi scherzi.

Ci facciamo portare il conto? Alla romana, come due vecchi amici (vecchio sono solo io, Pamini è al contrario giovane e baldanzoso).

Fine della chiacchierata