Dal 4 settembre all’8 gennaio 2017 il Museo d’arte della Svizzera italiana presenta una grande mostra dedicata a Paul Signac (1863-1935) che apre la nuova stagione museale a un anno dall’inaugurazione. Attraverso oltre centoquaranta opere provenienti da un’eccezionale collezione privata la mostra illustra la carriera di uno dei massimi protagonisti dell’arte di fine Ottocento.

SIGNAC_Saint-Tropez-fontaine-des-Lices-400x317Saint-Tropez, Fontaine des Lices

Le prime mostre del secondo anno di attività del Museo d’arte della Svizzera italiana (MASI Lugano) intendono aprire una riflessione sugli sviluppi del linguaggio pittorico attraverso l’opera di artisti moderni e contemporanei che trova un punto di partenza ideale nell’opera dell’artista francese Paul Signac, grande precursore della pittura moderna.

La mostra Paul Signac. Riflessi sull’acqua, a cura di Marina Ferretti Bocquillon, direttore scientifico del Musée des impressionnismes di Giverny e corresponsabile degli Archives Signac, è posta sotto l’alto patronato di Sua Eccellenza, Signor René Roudaut, Ambasciatore di Francia in Svizzera ed è stata organizzata in collaborazione con la Fondation de l’Hermitage di Losanna, istituzione con cui il Museo ha già avuto occasione di collaborare nel 2012 per la realizzazione della grande mostra tematica Una finestra sul mondo.

La mostra
Paul Signac. Riflessi sull’acqua, riunisce oltre centoquaranta opere, fra dipinti, disegni, acquerelli e incisioni, appartenenti a un’eccezionale collezione d’arte, uno dei più importanti nuclei di opere dell’artista conservato in mani private. Presentata alla Fondation de l’Hermitage all’inizio di quest’anno e ora al MASI Lugano, la mostra offre un’esaustiva panoramica dell’evoluzione artistica del pittore ripercorrendo le fasi che hanno segnato i mutamenti della sua tecnica pittorica sin dagli esordi, in particolare dal decisivo incontro con Georges Seurat (1859-1891) avvenuto nel 1884 a Parigi grazie alle frequentazioni con alcuni esponenti del gruppo degli Impressionisti. Signac diviene uno dei rari amici di Seurat e, insieme a Odilon Redon, i due artisti fondano la Société des artistes indépendants dando avvio l’anno seguente alla corrente del Neoimpressionismo. Sotto l’influenza di Seurat, Signac abbandona la breve e veloce pennellata impressionista per sperimentare il Pontillisme, tecnica pittorica caratterizzata dalla costruzione dell’immagine attraverso piccoli tocchi di colore puro fondata sulle coeve ricerche scientifiche dedicate ai fenomeni ottici. Grazie alla sua opera pittorica e ai suoi contributi teorici, Signac divenne una figura di riferimento per molti esponenti della generazione successiva di artisti attivi nell’ambito del Fauvismo o del Cubismo.

Signac, Saint-Briac. Les balises_1890-731090Saint-Briac, Les Balises

Attraverso un percorso cronologico e tematico, la mostra rivela le molteplici sfaccettature di un uomo innamorato del colore. Le opere esposte documentano le diverse fasi dell’evoluzione artistica di Paul Signac: dai primi dipinti impressionisti fino agli ultimi acquerelli della serie dei Ports de France (Porti di Francia), passando per gli anni eroici del neoimpressionismo, il fulgore di Saint-Tropez, le immagini scintillanti di Venezia, Rotterdam e Costantinopoli. Alla foga impressionista degli esordi si contrappongono così le limpide policromie del divisionismo, il giapponismo audace degli acquerelli contrasta con la libertà dei fogli dipinti en plein air, mentre i grandi disegni preparatori a inchiostro di china acquerellato ci rivelano i segreti di composizioni serene, a lungo meditate in studio.

L’acquerello diventerà la tecnica prediletta da Signac, accompagnandolo nei suoi molteplici viaggi e permettendogli di lavorare all’aperto, apportando un senso di leggerezza e freschezza alle sue opere. La mostra ben illustra il rapporto privilegiato dell’artista con questa tecnica attraverso gli anni fino al suo ultimo grande progetto realizzato tra il 1929 e il 1931 dal titolo Ports de France, esplorazione itinerante che ha coronato la sua carriera di acquerellista