Questo articolo, anche se contiene un attacco personale, è secondo noi pubblicabile. Ed è anche interessante perché mette perfettamente in luce la “ricetta” con la quale il Socialismo vuole “guarire” l’economia, sempre la stessa: un’amplificazione abnorme dello Stato e della burocrazia.

Il testo ovviamente non impegna la linea del portale.

Come introduzione all’articolo di Sirica proponiamo un assaggio di Siccardi-pensiero (CdT).

“Molti svizzeri e residenti, specie i giovani, qualificati ma anche non qualificati, dimissionano o rifiutano un posto di lavoro per ragioni infondate e strumentali, preferendo la disoccupazione e ignorando gli sforzi che l’azienda fa per trovarli e trattenerli”

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maschereQuale potrebbe essere un obiettivo che l’iniziativa “Prima i nostri”, se venisse accettata, potrebbe realizzare? Lo spiega oggi Alberto Siccardi, patron della Medacta, sul Corriere del Ticino: a fare in modo che i residenti accettino lavori sottopagati.

Quel che sconcerta leggendo le sue parole è il disprezzo dimostrato per i disoccupati. Secondo Siccardi molti svizzeri e residenti, specie i giovani, rifiutano un posto di lavoro “per ragioni infondate e strumentali” perché sono “addestrati” a rifiutarlo (addestrati, come se fossero animali!). La verità è che in Ticino i giovani se ne vanno altrove a cercare un lavoro con un salario dignitoso perché in questo cantone non ci sono prospettive! Affermazioni simili poi fatte da un imprenditore che in televisione ha ammesso che non può dare ad un laureato del Politecnico più di 4’000 franchi al mese, è una vera presa per in giro! Basta guardare l’ultimo vergogno caso di dumping riportato oggi dalla stampa: una giovane aiuto dentista diplomata a cui è stato proposto uno stipendio di 1’000 franchi al mese, in nero, per un lavoro a tempo pieno. Come si fa ad accettare un salario simile? Come si fa ad avere la precedenza a queste condizioni? È “una ragione infondata e strumentale” declinare questa offerta? Le affermazioni di Alberto Siccardi hanno comunque un merito, quello di aver fatto cadere le maschere al comitato di sostegno a Prima i nostri e di aver fatto capire chiaramente che lo scopo dell’iniziativa è quello di avere lavoratori residenti alle stesse condizioni dei frontalieri. Infatti, ripetiamolo ancora una volta, se i disoccupati residenti non trovano lavoro è perché gli imprenditori preferiscono pagare di meno altri lavoratori e massimizzare i profitti!

La soluzione sta in primo luogo nel combattere questi approfittatori con controlli a tappeto e registrando tutti i contratti di lavoro, come chiede l’iniziativa Basta dumping! Così sapremo dove dobbiamo intervenire, dove arginare l’avidità di una parte di padronato disonesto. Si imporranno in seguito misure più incisive, come l’estensione di contratti collettivi nei settori scoperti, e dove il partenariato sociale continuerà a dimostrarsi impossibile, necessiteremo l’intervento dello Stato con contratti normali, ma a salari dignitosi! In ultima analisi dovremo revisionare il ruolo degli URC (uffici di collocamento), che ad oggi sono null’altro che ispettori volti a controllare e colpevolizzare il disoccupato. Occorre l’obbligo di segnalazione degli impieghi che si creano e l’abolizione delle agenzie interinali, che fanno una paradossale concorrenza privata a quello che dovrebbe essere il ruolo di collocatore dell’URC.

Il 25 settembre votiamo NO alle illusioni (NO a Prima i nostri) e SÌ alle soluzioni (Basta dumping). E come cantava Dalla: attenti al lupo!

Fabrizio Sirica, vicepresidente PS