Il LAC si ribella, è tutto da rifare! (titolo originale)

da Opinione liberale, per gentile concessione

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Un breve commento alla vicenda della nomina del Direttivo del Lac, che è su tutte le prime pagine e può ovviamente essere vista sotto vari angoli, si può trovare alla pagina Facebook di Francesco De Maria.

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— L’oracolo del Ceresio —

Attenzione si cerca Negrito, un gatto epilettico smarrito a Locarno. E’ la notizia d’apertura del mattinonline, rubrica Ticino. Sul pasticciaccio del LAC niente. Scorro le notizie, prima pagina, seconda pagina… niet! Forse hanno puntato sul Negrito perché anche loro – i leghisti luganesi – come il povero gatto nero epilettico, si staranno leccando le ferite. Il LAC – tanto denigrato e odiato – gli è scoppiato letteralmente in faccia. Che botto! Ben gli sta. Volevano vincere, mettere all’angolo i liberali radicali, colpire d’affondo la candidata Giovanna Masoni Brenni, colei che ha condotto in porto il LAC, non per nulla è considerata la «mamma» di questa struttura eccezionale, invece hanno toppato di brutto, hanno messo in scena uno spettacolo penoso, da politicchetta di bassa… lega!

Un consesso politicamente maturo avrebbe dovuto dar prova di intelligenza invece di smarrirsi nella futilità di uno scontro sulle procedure di voto, avvenute a scrutinio segreto su proposta della stessa Lega, alla faccia della trasparenza! Un sindaco politicamente maturo avrebbe dovuto, come scritto da Pontiggia sul Corriere del Ticino, (ri)preparare il terreno – proprio per «lo scontro che si era delineato già in estate e anche alle sorprese delle ultime settimane» – per arrivare in Consiglio comunale «con una soluzione autenticamente condivisa da tutti i partiti, anche a costo di far slittare ancora la votazione». L’improvvisazione, come ha ben detto su LiberaTV Giorgio Giudici, il «padre» del Polo culturale luganese, l’ha fatta da padrona. I liberali hanno saputo gestire «una situazione disastrosa in modo intelligente e avveduto», la maggioranza del Municipio invece è stata incapace di gestire un tema complesso che non permette, appunto, improvvisazioni! La Lega si rassegni, il LAC non è il frontaliere o lo straniero che si può vituperare bellamente, e costruirci attorno anche un programma politico populista. Rinunci a imporre pretese sul LAC, la cultura con la «C» si ribella a chi la schernisce con una «K» e getta fango sui suoi progetti e forze migliori. Ed è inutile sdegnarsi (in città girava un sindaco inviperito, sembra), se si ritrova con il culo per terra, perché probabilmente, o forse no, ha voluto strafare (con la candidatura Pesenti) e imporre il suo diktat al PLR che ha pronto il ricorso contro la procedura adottata dal Consiglio comunale. E’ tutto da rifare. Non si agiti dunque, semmai si prenda una buona camomilla!