bertini-3-1Signor Presidente del Consiglio di Stato,
Signore e signori rappresentanti di autorità e dell’Ente ospedaliero cantonale,
Signore e signori,

Quale rappresentante della Città di Lugano vorrei sottolineare la continuità del generoso impegno dell’Associazione Ospedale Italiano (AOIL) e dell’Associazione Italiana di Lugano per gli Anziani (AILA), un’attenzione e un impegno secolare che non è venuto mano dopo l’integrazione dell’Ospedale Italiano nell’Ente ospedaliero cantonale.

Nei primi anni del Novecento la colonia italiana nel Ticino decise di creare a Viganello un piccolo ospedale per permettere cure gratuite ai connazionali privi di mezzi finanziari. Questa struttura di mutuo soccorso si rivelò un porto sicuro per i profughi italiani della Prima e della Seconda guerra mondiale. Nel 1964 l’Ospedale Italiano venne riconosciuto come nosocomio di interesse pubblico. Lo fu grazie a una votazione popolare che, ad oggi, leggo come un forte attaccamento dei Luganesi e dei Ticinesi, e non solo della Comunità italiana, alla storica struttura sanitaria di Viganello.

Nel 1909 la Città di Lugano trasferì il plurisecolare Ospedale Civico nell’edificio oggi occupato dall’Università della Svizzera Italiana. Civico e Italiano, separati dal Cassarate, operarono per lunghi anni distintamente fino al 1983, quando confluirono nell’EOC e formarono l’Ospedale Regionale di Lugano. In quel frangente l’Associazione Ospedale Italiano creò l’AILA – Associazione italiana di Lugano per gli Anziani – cedendo a quest’ultima a titolo gratuito ogni bene di sua proprietà non istituzionalmente destinato al funzionamento dell’ospedale.

Nel 1994, una volta ancora, fu il popolo ticinese a fermare il trasferimento delle attività dell’Italiano alla sede di via Tesserete del Civico. Con il senno di poi, alla luce dell’evoluzione del fabbisogno sanitario, bisogna ammettere che il popolo decise saggiamente.

Lo storico Ospedale Italiano continua oggi a svolgere la sua importante funzione di utilità pubblica. E l’AILA continua a sostenere con donazioni l’Ospedale “di via Capelli” (il primo direttore medico del nosocomio). Poche settimane fa è stata inaugurata la terza sala operatoria, oggi inauguriamo il nuovo autosilo. Sono segnali evidenti di vita e di forza. Nel rispetto dell’eredità del passato, nella consapevolezza dei bisogni del presente, l’Ospedale Italiano prosegue nella sua importante missione.

In nome della Città e di tutti i suoi cittadini, grazie!

On. Michele Bertini, Vicesindaco