Più di 3.700 migranti sono morti durante la traversata del Mediterraneo dall’inizio del 2016 (nel 2015, erano 3.771 le persone affogate mentre cercavano di raggiungere le coste dell’Europa). Lo ha annunciato martedì l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (HCR).

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Più di 150.000 migranti partiti dalla Libia sono riusciti a raggiungere le coste italiane, ma per molti il prezzo da pagare è molto alto. Le organizzazioni umanitarie hanno chiesto ai vertici dell’UE di considerare maggiormente la questione migratoria.

La situazione si presenta come la peggiore mai vista nel Mediterraneo. A inizio ottobre, erano stati tratti in salvo più di 6.000 migranti che cercavano di raggiungere l’Italia a bordo di 40 imbarcazioni. Un record assoluto per una sola giornata.

Da gennaio a fine settembre, sono circa 397.000 i migranti arrivati in territorio europeo, in prevalenza nigeriani ed eritrei. Annegare non è l’unico pericolo a cui vanno incontro. Sulle imbarcazioni che attraversano il mare, molte persone, già deboli per il viaggio sino in Libia, luogo dell’imbarco, muoiono per asfissia, a causa delle emanazioni di carburante, per le bruciature causate dal carburante a contatto con l’acqua del mare, per il freddo o per la mancanza di acqua.