Aggregazioni cantonali, la Città a favore della fusione con 16 Comuni

chantal-borradoriNella foto Ticinolive: il Sindaco con la studentessa universitaria, scrittrice e giornalista Chantal Fantuzzi, di Parma

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Il Municipio ha trasmesso oggi a Bellinzona le osservazioni della Città al Piano cantonale delle aggregazioni (PCA): lo scenario ideale per l’agglomerato del Luganese è l’aggregazione della Città di Lugano con i 16 Comuni, come proposto dal PCA del 2013. La nuova ipotesi aggregativa posta in consultazione presenta problemi di ordine territoriale, gestionale e fiscale.

Confermato l’obiettivo di un’aggregazione con 16 Comuni, qualora i tempi per lo scenario PCA 2013 dovessero rivelarsi medio-lunghi, Lugano perseguirebbe l’aggregazione dei Comuni di Massagno e Paradiso a corto termine.

La prima proposta elaborata dal Cantone nel 2013 e posta in consultazione prevedeva la creazione di un Comune unico con l’aggregazione di  Lugano, Canobbio, Collina d’Oro, Comano, Cureglia, Massagno, Morcote, Muzzano, Paradiso, Porza, Savosa, Sorengo, Vezia, Vico Morcote, Grancia e Melide. La nuova entità comunale avrebbe aggregato 16 Comuni e avuto un estensione di 99 km2 e una popolazione di 93’000 abitanti, ponendosi al 7° rango nella classifica dei Comuni svizzeri per numero di abitanti e al 1° posto per estensione territoriale. Lugano ritiene che questa resti l’opzione migliore: la scelta di procedere con soluzioni intermedie o aggregazioni ad hoc inibirebbe, infatti, il processo aggregativo del Luganese, con il rischio di bloccare lo sviluppo di alcuni progetti vitali per la Città, per il Luganese e per tutto il Cantone.

La proposta oggetto della consultazione in atto – nata dopo la reticenza manifestata da alcuni Comuni limitrofi alla Città – prevede la creazione di tre comprensori: il comprensorio “Polo”, con Lugano, Paradiso, Sorengo, Grancia, Massagno e i territori oggetto di pianificazione intercomunale (ad es. comparto di Cornaredo e del Pian Scairolo); il comprensorio “Collina Nord residenziale”, con Origlio, Ponte Capriasca, Lamone, Cadempino, Comano, Cureglia e Vezia; e il comprensorio “Collina Sud residenziale”, con Collina d’Oro e altre parti di territorio (Pian Scairolo).

Dopo le fasi aggregative del 2004, 2008 e 2013 – l’ultima delle quali particolarmente onerosa in termini di costi/benefici – la Città deve ora consolidarsi quale polo cantonale e regionale, proseguendo il percorso delineato con la proposta PCA del 2013. In particolare, il Municipio esclude l’ipotesi del Cantone di aggregare a Lugano le parti di territorio oggetto di una pianificazione intercomunale scorporandole dai Comuni limitrofi.

Inoltre, la nuova proposta del PCA esacerba la suddivisione del territorio in aree funzionali (comuni della cintura residenziali da un lato e polo dei servizi e del lavoro dall’altro), non risolve i problemi legati agli oneri di centralità, e inibisce lo sviluppo del Polo cantonale di Lugano, congelandolo entro una cintura di nuovi Comuni di media grandezza e sostanzialmente monofunzionali (residenziali), lasciando alla Città i problemi di gestione del territorio e l’onere dei grandi investimenti necessari nelle aree di sviluppo, prime fra tutte Cornaredo e Pian Scairolo.

La Città di Lugano ritiene quindi preferibile perseguire l’obiettivo di un vero e coerente polo urbano sulla base dello scenario PCA 2013.

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Pare che il sindaco Bruschetti abbia esclamato (ma alla radio non si è sentito): “Ho controllato il calendario per vedere se era il primo aprile”. Massagno vuol dire per me, è stato il mio comune per molti anni. Quando ci arrivai ero un bambino. Ricordo i maestri Bottani e Bignasca, entrambi granconsiglieri pipidini (ma allora si diceva: conservatori), il direttore Robbiani, il sindaco Grignoli, il parroco Andina. Un giorno elessero il consigliere federale Lepori e il municipio e il parroco (comprensibilmente) fecero suonare le campane.