A chi pensava che, trasferendosi nel Giura, ci fossimo liberati della Liberty Life

melanoRicapitoliamo: il Municipio ha negato a Liberty Life la possibilità di esercitare l’attività di aiuto al suicidio perché non conforme al diritto della costruzione. Liberty Life ha fatto ricorso contro la decisione. Niente effetto sospensivo. La decisione su ricorso non è ancora arrivata. E dunque? Dunque, in parole povere, Liberty Life non può aiutare nessuno ad ammazzarsi. Questo in teoria.

Benedetta 333 smPerché in pratica sono diverse settimane che le luci dell’appartamento di Melano, durante la notte, sono accese. Ombre nelle stanze. I concittadini sonnambuli confermano nuovi movimenti, ripetuti e frequenti. Ebbene? Forse la presidente soffre d’insonnia? Forse che, visto la messa in vendita del palazzo, vuole sbaraccare? Ebbene no. Anche perché non si spiegherebbe come mai la scorsa settimana, proprio in una di queste notti d’attività, è comparsa anche la polizia comunale. E finalmente arriva anche la scontata conferma da parte del Comune: Liberty Life ha aiutato a morire. Contrariamente alla decisione, contrariamente alla legge, Mariangela Gasperini e il suo team hanno aiutato a morire un’altra persona. Poi però si son scusati. Sembra non avessero un altro posto per farlo. Il Comune dal canto suo procede conformemente al diritto. Cosa fa? Invia una contravvenzione.

Ricapitoliamo un’altra volta perché sembra troppo paradossale per essere vero: il Comune dice NO all’attività di Liberty Life. Liberty Life, in piena notte, aiuta una persona a morire. Il Comune notifica una contravvenzione.

Oltre che paradossale, sembra anche ridicolo. Ma ridicola non è Mariangela Gasperini che ha trovato l’attività che la realizza (alludo chiaramente solo agli altissimi ideali che naturalmente persegue). Ridicoli siamo noi che da anni ormai permettiamo di giocare con la vita delle persone. Il suicidio assistito è legale, lo sappiano tutti. Dire che il suicidio assistito è conforme al Codice penale, non significa dire che tutti i suicidi assistiti sono conformi. E ci fa piacere leggere che, contrariamente al passato, Liberty Life dichiara seguire il protocollo dell’Accademia svizzera delle scienze mediche, oltre che, ben inteso, la Costituzione e la Carta europea dei diritti umani. Ma non farebbe schifo a nessuno se rispettasse anche le decisioni comunali.

Benedetta Galetti

Melano 2y