Il presidente americano Barack Obama ammette che la sua strategia di armare i ribelli siriani per liberare la Siria dalla dittatura di Bachar al Assad non ha funzionato. Sul dossier siriano, il suo successore, il repubblicano Donald Trump, intende condurre una politica completamente diversa, interrompendo da subito la lotta contro il regime di Damasco.

Interrogato durante una conferenza stampa sulla strategia che ha condotto in Siria nei suoi due mandati presidenziali, Obama ha ammesso la sconfitta : “Riconosco che non ha funzionato ed è qualcosa a cui penso ogni giorno.”

Attualmente, la Siria si trova in una situazione ben più caotica della Libia, ha detto Obama. Eppure, ha assicurato, il suo governo ha condotto tutti gli sforzi possibili per ottenere una risoluzione politica del conflitto. Il Segretario di Stato John Kerry ha passato molto tempo a negoziare con la Russia e l’Iran.
Obama si è comunque detto fiducioso che il nuovo presidente Trump continuerà a cercare la formula “per mettere fine alle sofferenze del popolo siriano”.

Il nuovo presidente eletto, Donald Trump, si è impegnato per un capovolgimento radicale della politica americana in Siria. Ai ribelli che stanno combattendo contro il presidente siriano verrà tolto ogni aiuto da parte degli Stati Uniti, con la fine dei finanziamenti e della fornitura di armi. Gli americani non combatteranno più contro il governo di Damasco.
Un’alleanza con Bachar al Assad e con Vladimir Putin sul dossier siriano sarà privilegiata. Il nemico da combattere saranno lo Stato islamico e i guerriglieri islamisti di al Nostra. Solo in questo modo, sostiene Trump, si potrà giungere alla fine della guerra in Siria.