Renato Lelli è un cittadino italiano che vive a Verona che fa il “parlamentare a costo zero.” Dopo gli studi presso l’Aeronautica Militare, ha deciso di mettersi al servizio del popolo. Presidente dell’ Ass. “Genitori separati”, ha indirizzato innumerevoli petizioni al governo italiano e all’europarlamento. Dalle idee chiare e combattive, è anche intervenuto in Europarlamento. Un privato cittadino, insomma, che fa politica. Pur non essendo politico. La Redazione di Ticinolive ha deciso di intervistarlo.

Parlamentare a costo zero”. Donde viene la ragione di questo Suo profondo impegno politico, pur non avendo incarichi politici?
La ragione di questo mio profondo impegno proviene da anni di esperienza ricca di professionalità e abnegazione, in quanto responsabile della sala strumenti del Terzo Stormo dell’ Aeronautica militare di Villafranca di Verona. Quando un caccia bombardiere decollava con tutti i controlli fatti a priori, doveva dare quella sicurezza a tutti i popoli italici da qualsiasi attacco esterno ed interno alla nostra patria nel difendere la nostra libertà e democrazia. Tolte le stellette da militare ho dato seguito a quel giuramento nobile nelle associazioni di volontariato e come militante in un partito politico. La Lega Nord.

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Ritiene che il Suo ruolo si riallacci alla tradizione della democrazia diretta dell’Antica Grecia?
Da un’anamnesi storica si può dedurre come la grande civiltà romana debba molto a quella Greca, ricordando anche che a antica Roma vi erano anche nutrite comunità Greca, che furono poi quelle, culturalmente vivaci, che importarono la filosofia. Come disse Platone “UN POPOLO CHE NON CONOSCE IL PROPRIO PASSATO, NON HA FUTURO.” Vorrei anche ricordare come l’impero Romano d’Oriente, in lingua greca, portatore e conservatore della più alta cultura classica, sopravvisse fino al 1453 D.C. quando cadde in mano ai Turchi Ottomani. Anche a livello di contestualizzazione storica condivido le battaglie della Lega che cerca di arginare e contenere le ondate migratorie, i cui componenti, per lo più clandestini che non scappano da guerre, mussulmani, hanno la stessa ideologia dei turchi che provocarono la caduta dell’impero d’Oriente e più tardi attentarono all’islamizzazione dell’Europa con le battaglie di Lepanto e Vienna.
Quindi, rispondendo alla sua domanda, storicamente mi riallaccio alla tradizione occidentale, sia per quanto riguarda il far politica direttamente, che per quanto riguarda il condividere certe battaglie dell’occidente.

R. Lelli in un articolo di giornale de l’Arena di Verona

Lei ha presentato la petizione parlamentare n 1400, volta a riformare l’ordinamento costituzionale dello Stato in una direzione più federalista. Tuttavia con l’attuale Riforma Costituzionale per la quale si andrà a votare il 4 dicembre, vi è il rischio di un ulteriore accentramento della minoranza di governo. Ha quindi pensato di far valere le ragioni della Sua petizione?

Studiando a fondo la riforma elettorale di Renzi, emerge palesemente la mira di questo governo a un assetto ancor più centralista di quanto sia ora. La gravità sta nel fatto che modificando l’art 70 (ma anche altri) il governo ostacolerebbe l’eventuale formazione di altre leggi. Diminuendi il numero dei senatori, non vi sarebbe alcun risparmio, semmai si giungerebbe a un conflitto d’interessi tra senatori e deputati. Tornando alla sua domanda, vorrei ricordare che, prevedendo quello che antidemocraticamente sarebbe poi accaduto, e oggi sta accadendo, ero intervenuto con disegno di legge nella petizione n° 1400, accolto poi il 29 maggio 2012 e inserito nella prima commissione affari costituzionali, che mirava a dare un assetto più federalista all’Italia. La mia è una battaglia anticentralista contro questi Governi di illegittimi di nominati. Sono stato accolto dal Presidente Emerito della Corte Costituzionale Ugo de Servie non che ex insegnante costituzionalista di Renzi, e con lui ho disquisito sui vari articoli della costituzione. Abbiamo concordato sul fatto che quello di Renzi sia un grandissimo errore: le modifiche da lui proposte su oltre quaranta articoli sono inconcepibili.

Quali sono le petizioni da Lei presentate che il Governo ha accolto? Come ha potuto verificare l’effettiva accoglienza?

Lavorando duramente sul territorio, essendo sensibile alle tematiche sociali e rispettoso di quel giuramento fatto nel difendere i più alti valori democratici e della libertà, ho iniziato a produrre circa duecento petizioni. Ho scritto all’ Europarlamento, alla Camera e al Senato; l’80% delle mie richieste è stato visionato. Posso elencare le più significative: “Stop mare nostrum”, “Riforma della giustizia”, “Autodeterminazione del popolo Veneto”, “Rivogliamo la potestà genitoriale”, “Stop ai trattati TTIP e ISDS”, “Felicitazioni per TRUMP”; “Dimissioni di JUNKER”

Addirittura!
Esattamente. E’ un’inchiesta LuxLeks, e tax ruling ancora in atto, in seguito alle scandalose agevolazioni di banche e ditte portate in Lussemburgo a bassa tassazione contro le regole UE.
(Ma le petizioni di Lelli continuano, me le elenca quasi tutte N.D.R: “No al Gender”, “Abolizione Fiscal Compact”, “Difendiamo i docenti precari”, “Controllo sui Derivati di Stato”, “Task Force Antiterroristica”, “Referendum per l’uscita dell’Italia dall’euro”, “Obbligo vincolo di mandato”, “Certezza delle pena abolizione e della prescrizione,” “No assegno sociale a Vita ad extra comunitari non cittadini Italiani”, “Potenziamento legge Bossi Fini”, “Cancellazione legge Fornero”, “Modifica disciplina attività di Governo sui DECRETI E FIDUCIA”, “ABOLIZIONE DEL CNEL rientrato nel disegno di legge 2013”. )

Lei è anche presidente dell’associazione ”Genitori Separati”, forse in ragione di ciò ha presentato una petizione per rafforzare l’affido condiviso. Di che cosa si tratta e donde questa sua preoccupazione?
Esattamente. Nel 1995 ho fondato a Verona la prima Associazione dei papà separati, fino ad arrivare con una evoluzione paritetica all’associazione dei genitori per pari potestà, in difesa dei minori. Con le mie prime petizioni in difesa dei figli, ho contribuito alla legge per il divorzio breve. il 14 ottobre ho riunito tutte le associazioni d’Italia affini alla mia, per organizzare manifestazioni nelle più importanti piazze d’Italia.

Con l’On. Borghezio il 7 ottobre 2014 – anniversario della Battaglia di Lepanto, è stato all’Europarlamento. Ci racconterebbe di quella giornata?
Il giorno 7 ottobre sono stato invitato dalla Commissione Europarlamentare a Bruxelles in merito a una mia relazione sull’immigrazione indiscriminata che l’Italia sta subendo e riguardo ai reati commessi dagli immigrati. Personalmente ho fatto anche una relazione sulla manifestazione che si svolse a Milano, sui medesimi temi (immigrazione e sicurezza, N.D.R) il 18 ottobre 2014. con-borghezio
Il presidente Sig.ra Cecilia Malmstrom, mi ha dato subito la parola. Fu una giornata memorabile! Dopo il mio intervento, s’accese il dibattito. Proprio mentre denunciavo le problematiche dei paesi islamici, parte del parlamento vide la protesta di un gruppo di Curdi, che sostenevano (giustamente) che il loro paese soccombesse sotto l’attacco dei miliziani dell’Isis, senza che la Turchia muovesse un dito… E questa la dice lunga sulla connivenza tra UE e Turchia!

Qualora vincesse il Si al referendum costituzionale, presenterebbe ancora petizioni al governo? Oppure no, poiché la sovranità popolare ne verrebbe travolta?
Personalmente temo che vinca il Si perché parte dell’elettorato italiano non ha ancora capito la finezza nell’imbroglio del quesito. Se dovesse vincere il SI, dice? Lotta dura nelle piazze, parlando con i cittadini e proseguendo con le petizioni parlamentari. Se invece vincesse il NO, e Renzi non si dimettesse…beh allora dovremmo marciare su Roma.

Quale sarà la sua prossima battaglia?
Mi auspico che vinca il NO, che si apra la strada alle prossime elezioni politiche del 2018, nelle quali vorrei far valere tutte le petizioni apportate.

Per concludere. Pur lavorando a costo zero per il cittadino, lei è effettivamente impegnato in politica. Una visione idealista del “far politica”. Incoraggerebbe altri che abbiano a cuore il bene pubblico a fare come lei? Se sì, con quali modalità?
Bellissima domanda, le risponderò con chiarezza: i miei capi mi dicono che sono un’idealista. E’ vero. Ma ci sono delle responsabilità, comuni a tutti noi, nei confronti dei nostri figli, nel preparare Loro un futuro migliore. Finché avrò forza, questa sarà la mia speranza.

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