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studio meyer e piattini | via sirana 79 | 6814 lamone | svizzera

Vernissage venerdì 25 novembre a partire dalle ore 18.00
Introduce la mostra l’Architetto Rolando Zuccolo

Lo studio Meyer e Piattini di Lamone è orgoglioso di presentare l’esposizione intitolata “Segni di sale”, dedicata ai lavori più recenti (sia monotipie e cianotipie sia fotografie elaborate al sale e inchiostri giapponesi) dell’artista Aymone Poletti.

aymone-poletti-2016-acrilico-lr-1Del perché fermare il tempo (estratto dal testo di presentazione di Rolando Zuccolo)

I più recenti lavori di Aymone Poletti -­‐ le fotografie, le monotipie, le cianotipie e le sue creazioni artistiche più in generale -­‐ paiono fermare il tempo, fissare la memoria.
Le sue opere divengono come uno specchio istantaneo della memoria. Siano esse paesaggi che, nelle mani dell’artista, si trasformano in una sindone silenziosa di un territorio mentale, o siano esse fotografie, sovente ritratti d’epoca, che attraverso alchemiche elaborazioni (processi di bollitura e cristallizzazione con sali e inchiostri giapponesi) vengono intaccate da cristalline incrostazioni, Aymone smcome licheni lentamente cresciuti su una superficie rocciosa. Sotto questa spinta creativa, l’atto della memoria in Aymone Poletti trascende la registrazione di un dato imposto alla coscienza dalla realtà esteriore. Questi lavori ci consegnano un’immobile e raffinata traccia di ciò che è stato: un invito a scoprire un’impronta del tempo di qualcosa che non è più, se non dentro di noi e nella nostra capacità di reinventarlo.

Per l’occasione, la mostra non si trova in una galleria d’arte “comune”, bensì in uno studio di architettura che si presta da qualche anno anche a luogo espositivo “intimo”, atto a favorire il dialogo tra le diverse discipline legate ad un mondo creativo che (oggigiorno più di prima) non deve essere a chiusura stagna.
Dalla profonda relazione fra l’arte, l’architettura e lo spazio, infatti, nasce spesso un rapporto che conduce ad una ricerca artistica in cui si fondono astrazione e sintesi delle forme.

Il lavoro di Aymone Poletti pone come punto focale il processo artistico, pensato sia come sviluppo mentale sia come processo fisico. L’artista si pone all’origine di questo percorso, come causa prima e fattore scatenante, e lo indirizza al suo compimento finale. Oltre alle opere saranno a disposizione alcune edizioni d’artista a tiratura limitata.

Si ricorda inoltre che un’opera di Aymone Poletti è attualmente in esposizione anche allo Spazio Officina di Chiasso (Svizzera), adiacente al m.a.x. museo, in occasione della grande mostra collettiva Donazioni I, (aperta fino all’8 dicembre) una mostra che attraversa tutto il Novecento e approda ai giorni nostri con una scelta di opere di un centinaio di artisti: grafiche, dipinti, opere materiche, collage e libri d’artista, dall’arte concreta all’informale, dalla pittura analitica all’espressione concettuale, dal Minimalismo alla Transavanguardia, dalla fotografia appropriazionista alla ricerca “beta-­‐amiloide”.

ay-2Biografia
Aymone Poletti (1978) ha studiato a Mendrisio dove si è diplomata all’Accademia di Architettura e successivamente all’Università della Svizzera italiana a Lugano con un master in Comunicazione interculturale e alla ZHAW di Winterthur in Arts Management. Nel primo semestre del 2015 è stata “artista in residenza” presso la Cité des Arts a Parigi dove ha seguito, tra l’altro, i corsi all’Académie de la Grande Chaumière. Attualmente vive e lavora a Lugano. Le sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private, in Svizzera e all’estero. www.aymonepoletti.ch

Mostra aperta dal 25 novembre 2016 al 20 gennaio 2017
Orari: lu -­‐ ve dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 14.00 alle 17.30 (giorni festivi esclusi)

Pausa natalizia dal 24 dicembre all’8 gennaio