Donald Trump restaurerà la grandezza dell’America o finirà sulla lista dei buoni a nulla ? Da un articolo del 15 novembre 2016 del portale Safe Haven.

E’ chiaro che se Donald Trump vuole evitare di iniziare il suo mandato con una crisi economica simile a quella che ha conosciuto Obama, dovrà rapidamente contenere i tassi d’interesse a lungo termine.
Per farlo, dovrà convincere la presunta politicamente agnostica presidente della Federal Reserve, Janet Yellen, a non rialzare i tassi e a iniziare un nuovo round di acquisti di Treasuries a lungo termine, ossia a lanciare un nuovo Quantitative easing.

Il movimento al rialzo dei tassi delle Treasuries, dall’elezione di Trump, non è tranquillo. Il costo del credito era già al rialzo prima del 8 novembre. Il tasso delle obbligazioni a 10 anni aveva già iniziato la sua ascesa, dopo aver raggiunto il punto più basso a luglio, a 1,36 %. Questo si spiega con il fatto che i banchieri centrali erano già giunti alla conclusione che per il sistema bancario e la crescita è meglio accentuare la curva dei tassi, invece di continuare a spingere i tassi a lungo termine al ribasso. Alla vigilia del voto, il tasso delle obbligazioni a 10 anni è salito fino a 1,83 % per poi salire sino a 2,3 %.

Perchè l’elezione di Trump è negativa per i prezzi delle obbligazioni ?
Primo : le politiche di crescita di Trump spingono gli investitori a vendere attivi a rendimento fisso, per investire nelle azioni. Le azioni di crescita offrono migliori rendimenti rispetto a quelli delle obbligazioni, con tassi storicamente bassi.
Secondo : l’amministrazione Trump è altamente inflazionista, perchè il suo piano d’investimento nelle infrastrutture da un trilione di dollari, associato alla proposta di ricostruire l’esercito, scaverà i deficit annui in modo significativo, almeno a breve termine. A dire il vero, i deficit stanno già esplodendo : il buco di bilancio 2016 è salito a 587 miliardi, dai 438 miliardi nel 2015.

Deficit che esplodono e che aumenteranno il debito nazionale, obbligando dunque la Federal Reserve a ricorrere a politiche monetarie ultra accomodanti. Ma la pressione sulla Fed, affinchè crei nuova moneta con il QE, non verrà solo dai 20’000 miliardi di dollari del debito nazionale. Il totale del debito non finanziario era, nel primo trimestre 2016, al livello record di 46’500 miliardi di dollari. Il che significa che a inizio 2016, il debito totale, rispetto al Pil, era circa il 250 %. (…)

Le misure protezioniste di Trump dovranno introdurre sia i diritti doganali del 35 % su alcune importazioni, sia imporre la fabbricazione di prodotti negli Stati Uniti a prezzi ben più elevati. Ad esempio, l’aumento del prezzo della manodopera, rispetto ai prodotti fabbricati in Cina, sarebbe del 190 %, basandosi semplicemente sul salario minimo federale. Il che significa che l’inflazione è di ritorno.

Si avvicina la fine del mercato al rialzo delle obbligazioni. Le politiche commerciali di Trump mettono una significativa pressione al rialzo sul costo dei soldi. Il nuovo presidente cercherà di convincere la presidente della Fed, Janet Yellen di invertire la nascente politica di inasprimento monetario, per riportare i tassi a zero, e avviare il quarto round del Quantitative easing.

Se i tassi continuano a salire, il prezzo delle obbligazioni crolla, così come crolleranno tutte le classi degli attivi considerati a “rendimento senza rischio”.
La dolorosa lezione sarà che le politiche dei tassi vicini allo zero degli ultimi 90 mesi non erano senza rischio. Tutte le classi di attivi, i cui tassi massimi sono stati massicciamente falsificati, includono le obbligazioni Corporate, le obbligazioni municipali, i REIT, i CLO, le materie prime, le vetture di lusso, le azioni, l’arte, gli attivi a rendimento fisso e prodotti simili. Quando crollerà l’economia mondiale, crolleranno i prezzi di tutti questi attivi. (…)

Il problema è che Donald Trump chiederà alla presidente della Federal Reserve di fare esattamente quello che – durante la campagna elettorale – l’ha accusata di fare, ossia essere una marionetta politica del presidente.
Se davvero la Fed è apolitica, Janet Yellen rifiuterà. Ma comunque sia, lei e Trump non capiscono che l’America è handicappata dal suo debito e dipendente dalle bolle, il che richiede di avere tassi vicini allo zero, con il rischio di implosione economica. Il devastante scoppio della bolla delle obbligazioni riporterà Trump velocemente alla realtà e se Janet Yellen non vorrà riavviare la stampa di moneta, per un QE 4, potrebbe dare le dimissioni prima della fine del suo mandato, che scade nel febbraio 2018.