Siamo nel regno dello scontato. Scontata la decisione della Camera alta, scontata la reazione della Lega (e arriverà quella dell’UDC), scontata l’indignazione. Il parlamento incarna e concretizza  la volontà popolare? Naturalmente NO, ed è un bene che sia così, perché il popolo è bècero.

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palazzo-federale-invernoLa Lega dei Ticinesi prende atto con sconcerto, ma senza sorpresa, dell’esito del dibattito sull’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa” in Consiglio degli Stati.

 Anche la Camera alta, dopo il Consiglio nazionale, ha licenziato una “ciofeca” che calpesta la volontà popolare, la Costituzione e la democrazia. Niente di nuovo sotto il sole: anche la Camera dei Cantoni capitola davanti ai ricatti dei balivi di Bruxelles. I camerieri si moltiplicano…

La preferenza indigena – di fatto – extra light, oltre a violare la Costituzione, non ridurrà né l’immigrazione né il frontalierato (anche i frontalieri ed i cittadini UE in cerca d’impiego in Svizzera possono iscriversi agli URC). Siamo dunque sempre ancora ai piedi della scala.

La Lega dei Ticinesi, davanti ad un simile risultato che prende a pesci in faccia la volontà popolare, auspica il lancio di un’ iniziativa popolare contro la libera circolazione delle persone.

La Lega dei Ticinesi deplora inoltre che nessuno dei due senatori ticinesi abbia sostenuto il modello Föhn, l’unico a prevedere un’applicazione fedele dell’articolo costituzionale 121 a. Ancora una volta il 70 per cento dei ticinesi, che ha plebiscitato il 9 febbraio, viene tradito dai suoi rappresentanti, succubi degli ordini di scuderia dei rispettivi partiti e dimentichi degli obblighi nei confronti degli elettori. I quali, si spera, se ne ricorderanno al momento opportuno.

Lega dei Ticinesi