Al ritorno da Karlsruhe abbiamo intervistato la pittrice e scultrice Maria Balanovskaya, che esporrà al Rivellino.

Un’intervista di Francesco De Maria.

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maria-1Francesco De Maria  Per quale motivo è andata a Karlsruhe?

Maria Balanovskaya  Ci sono andata per l’apertura della mostra “Beat Generation”, che ha presentato opere di Kerouac, molto vicine alla mia ispirazione.

Qual era il tema dell’evento e chi lo ha organizzato?

MB  Il motivo principale  della mostra era quello di dare ai membri della “beat generation” l’occasione di ritrovarsi e di rivivere liberamente un percorso artistico che ha significato molto per la nostra cultura e per l’evoluzione della nostra società.

maria-14Ha fatto conoscenze interessanti? Ha allacciato contatti utili?

MB  Durante la mostra “Beat Generation” ho incontrato influenti personalità del mondo dell’arte, come il direttore e il curatore del Centre Pompidou, il curatore principale del ZKM, centro arte e media di Karlsruhe, il direttore del museo nazionale del Lichtenstein, il conservatore della biblioteca dell’ Indiana University, il direttore del museo nazionale del Kazakistan, ritrattista del Presidente del Kazakistan e cavaliere delle arti, … e molti altri.

maria-7Ci parli del suo prossimo progetto artistico che, se siamo ben informati, si terrà nei giorni di Pasqua 2017 al Rivellino, in collaborazione con Arminio Sciolli.

MB  Sì, con il direttore e patron del il Rivellino ho intrapreso la realizzazione di due progetti: una mostra che si aprirà il 17 Decembre, denominata “Snow Queen”, dove io presento i miei quadri e una mia istallazione, che contiene un preciso messaggio sul riscaldamento globale; e una seconda mostra in aprile chiamata “Fly to Yalta!”, per costruire un ponte tra la Crimea e la Svizzera.

Lei curerà l’allestimento di „Fly to Yalta!“ e, naturalmente, esporrà. Ci saranno altri artisti oltre a lei?

MB  Ci sono altri artisti svizzeri: Michel Lamassa e Stephan Spicher.

maria-10Se dovesse descrivere il fascino del Rivellino a qualcuno che non lo ha mai visto, direbbe che…?

MB  Il Centro culturale il Rivellino LDV è un posto incredibile e storico, mescolato con il mondo moderno. È famoso per i suoi eventi alternativi, anticonformisti e provocatori. È legato in particolare a un grande nome come Peter Greenaway.

Lei crede che il Rivellino sia stato realmente progettato dal grande Leonardo?

MB  Io non sono esperta di architettura storica, ma diverse teorie e fatti e mostrano chiaramente che potrebbe essere un’opera di Leonardo.

Ci parli di Yalta, una città famosa, e della sua terra d’origine, la Crimea.

MB  Yalta e la Crimea hanno una storia molto interessante. Sono legate ai veneziani e ai greci, e sono state amate dagli zar e dalla nobiltà russa. La Crimea l’hanno amata – e vi hanno operato – anche grandi scrittori come Anton Chekhov, Alexandr Pushkin, Maxim Gorky. Pittori incredibili come Aivazovsky e Carlo Bossoli hanno trovato ispirazione nella Crimea, nei suoi meravigliosi paesaggi e nei suoi monumenti antichi. C’è persino una teoria secondo la quale la madre del grande Leonardo fosse originaria della Crimea.

Ci racconti della sua vita. In quali paesi ha vissuto e lavorato? Quali lingue parla?

MB  I miei primi passi come artista li ho fatti grazie a mio padre, che fu un valente pittore prima dell’incidente che lo ha lasciato cieco. Lui mi ha insegnato a mescolare e ad applicare i colori e l’olio sulla tela; non solo, mi ha infuso il sentimento per la natura. Il paesaggio della Crimea è una grande fonte di ispirazione per me. Ma molti altri luoghi mi ispirano, come l’Engadina con Sankt Moritz e Celerina, o il Ticino. Amo anche le grandi città, come Mosca, Londra, New York , Milano e Berlino. Parlo russo, tedesco, inglese e italiano.

maria-11Lei è pittrice. Come definisce il suo stile, quali tecniche e materiali usa?

MB  Credo che sia importante imparare la tecnica classica, ma anche lo stile dei graffiti di strada influenza molto la mia arte. Faccio schizzi ogni giorno, tengo una sorta di diario fatto di immagini. Poi traduco i miei schizzi in pittura utilizzando materiali classici come l’olio, il pigmento, o moderni come lo spray.

Lei è scultrice. Come definisce il suo stile, quali tecniche e materiali usa? Come ha concepito ed elaborato la sua tecnica „acciaio e specchi“ ?

MB  La definirei una sorta di arte cinetica. L’idea mi è venuta nel 2014, quando una società italiana mi ha chiesto di creare un’istallazione nei pressi del duomo di Milano, per la settimana del design. Ho usato vetro metallo, e anche le piante, per mostrare quanto sia piccolo il confine tra gli spazi urbani e la natura. Nel 2015 la collaborazione con quella società è continuata e abbiamo deciso di fare qualcosa con gli specchi. I ricordi d’infanzia sulla regina della neve (un cartone animato) mi sono ritornati in mente. Il  bambino in una delle scene finali stava costruendo palazzi con pezzi di ghiaccio, essendo totalmente congelato e senza la capacità di provare sensazioni. Quel ragazzo mi ha ricordato che i sentimenti e le emozioni sono importanti e così è il ghiaccio, in qualche modo rendendo la linea di demarcazione tra il riscaldamento globale e l’amore.

Lei ha operato ed esposto a Milano, la grande città lombarda, che ai tempi chiamavano (per far dispetto a Roma) capitale „morale“ d’Italia. Che cosa le è piaciuto e che cosa le è dispiaciuto di Milano?

MB  Io sono innamorata di Milano, una città popolata da gente talentuosa e affabile, creativa nella moda, con stupefacenti monumenti antichi e moderni, ed uno stile di vita piacevole ed emozionale.

Lei vive a Berlino, una città famosa per le sue architetture della ricostruzione, rinomata anche per la vivacità della sua vita culturale. Ci descriva una sua giornata berlinese, e anche com’è fatto il suo atelier.

MB  Berlino è anche il mio grande amore, una città molto “controversa”, con una popolazione di carattere aperto, creativo. Tutto a Berlino si sviluppa in un modo sorprendentemente veloce e la vita artistica è intensa. Berlino è la capitale della musica techno, Berlino… è Bohème! E il mio atelier? È in stile con la città!

Qual è il suo artista prediletto?

MB  Gustav Klimt, Pablo Picasso, Peter Greenaway, Banksy, Stephan Spicher, Kerouac, Neo Rauch, Ai Wei Wei, Katib Mamedov. [Forse la domanda era mal posta, ndI]

Arminio Sciolli è un operatore culturale che definirei „vulcanico, anticonformista e politicamente s-corretto“. Gli dia due consigli utili, per raggiungere il top del successo.

MB  È tutto vero quello che lei dice, ma la sua domanda mi stupisce. Pensavo che Arminio FOSSE GIÀ al top!

Esclusiva di Ticinolive