(titolo originale) La faziosità anti-cubana

azioneCome diceva il sommo Alberto (banalizzo): “Tutto è relativo”. Ero convinto che il direttore Schiesser fosse un “politicamente corretto” orientato a sinistra, ingaggiato di proposito dal Gigante arancione. Si scopre invece che è un pericoloso agente dell’imperialismo USA. Chi l’avrebbe mai detto.

Forse la Migros avrebbe dovuto pubblicare un articolo del dottor Cavalli. Le lodi al Defunto non sarebbero mancate!

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TORONTO, ON: Fidel Castro. Photo taken by Boris Spremo/Toronto Star Feb. 1, 1976. (Boris Spremo/Toronto Star via Getty Images)Il settimanale “Azione” edito dalla Migros, nel suo ultimo numero, ho dato ampio spazio alla scomparsa del leader cubano Fidel Castro. Ognuno può scrivere quello che vuole e ogni giornale ha diritto di scegliersi la linea editoriale che più gli aggrada (o meglio: che più aggrada a chi la finanzia!). La cosa che però non sopporto è quando non si vuole ammettere il proprio essere di parte: “Azione” dimostra di essere un giornale di destra! Il che è assolutamente legittimo, sia chiaro: ma almeno lo si dica esplicitamente! Quattro articoli dedicati a Cuba: neanche mezzo che portasse una visione almeno vagamente positiva dell’Isola!

L’editoriale in prima pagina, firmato da Peter Schiesser, è tutto sommato equilibrato: naturalmente si capisce benissimo che Schiesser tira politicamente un bilancio negativo della Rivoluzione cubana, ma lo fa con professionalità. Diversamente gli altri contributi: a iniziare dall’articolo dal taglio “psicologico” di Luciana Caglio in cui non solo ridicolizza i membri del mio Partito (peraltro quasi tutti nati dopo il 1989) come dei patetici nostalgici per avere commemorato Fidel, ma paragona vigliaccamente il rispetto tributato al grande rivoluzionario, con quello – che non esiste! – per il tiranno spagnolo Francisco Franco!

Più importante lo spazio dato a una giornalista cubano-americana, tale Achy Orejas che scrive sul “New York Times”: non è un articolo di informazione, è un componimento scolastico personale un po’ strappalacrime, quel tanto che basta per piacere al buonismo dilagante. La quintessenza della faziosità è invece il testo scritto dalla tristemente famosa Angela Nocioni. Acerrima nemica di Cuba e del Venezuela, tale giornalista ha un odio viscerale, espresso ovunque senza contegno, per tutto quello che non è succube ai diktat dello Zio Sam. Si parla di lutto “obbligatorio”, di cittadini terrorizzati dalle spie, e i soliti cliché mai verificati che si usano normalmente per denigrare un paese sovrano – qualsiasi sia la sua ideologia – che ha semplicemente la “colpa” di dire No alle ingerenze atlantiche.

Nocioni non solo dice bugie (dal divieto del “rock’n roll” all’omofobia di regime) ma definisce Fidel Castro un “monarca disinteressato ai suoi sudditi”: al di là delle forme di partecipazione dal basso che esistono a Cuba nelle scuole, sui posti di lavoro, nelle associazioni di massa e nelle assemblee popolari, persino organizzazioni non certo bolsceviche come l’ONU, l’UNICEF, ecc. sono costrette ad ammette le conquiste sociali, educative, sanitarie, ecc. dell’Isola: la Nocioni nega persino queste! Questa è la vera propaganda!

Massimiliano Ay, segretario politico del Partito comunista