Sminuendo l’importanza delle conclusione della CIA sull’intervento della Russia nell’elezione presidenziale americana, Donald Trump ha provocato la preoccupazione e la collera di ex agenti segreti americani, che temono di vedere un’importante separazione tra il nuovo presidente e l’agenzia di spionaggio.

“Il presidente eletto è l’unico dirigente americano a non aver ammesso che i russi hanno condotto una vasta campagna segreta contro gli Stati Uniti” – ha detto l’ex direttore della CIA, Michael Hayden.

Mostrando l’intenzione di avere rapporti più stretti con il presidente russo Putin, Trump ha respinto le conclusioni della CIA rivelate settimana scorsa, secondo le quali la Russia è intervenuta con cyber-attacchi mirati nella campagna elettorale americana, per favorire la sua vittoria. La rivelazione dei messaggi email di Hillary Clinton, sottratti dai suoi account attraverso questi attacchi, avevano messo in cattiva luce la candidata democratica e il suo entourage, favorendo il miliardario repubblicano.

Donald Trump, che entrerà in funzione il 20 gennaio 2017, ha etichettato come “ridicole” le ipotesi di un coinvolgimento russo : “I servizi segreti non sanno se si tratta della Russia o della Cina o di qualcun altro. Non hanno nessuna idea al riguardo.”
Il suo team di transizione ha calcato la mano, mettendo in evidenza che gli esperti della CIA che accusano la Russia sono gli stessi che avevano accusato Saddam Hussein di avere armi di distruzione di massa. Le accuse contro il presidente iracheno si erano poi rivelate false, divulgate unicamente per giustificare l’intervento armato degli Stati Uniti in Irak.

“Non è raro che la Casa Bianca e la CIA giungano a conclusioni diverse sulla base di stesse informazioni, ma è raro che un presidente si esprima pubblicamente sulle divergenze tra il governo e la CIA e in un modo così poco rispettoso – ha dichiarato l’ex spia della CIA Henry Crumpton.

Le considerazioni di Donald Trump hanno fatto reagire anche il partito repubblicano.
Su Twitter, la senatrice Lindsey Graham ha difeso i servizi di spionaggio scrivendo che “chi lavora per i servizi segreti americani è un patriota”.

“Respingendo le conclusioni della CIA, Trump si allinea con il presidente russo Putin – deplora l’ex direttore della CIA Michael Hayden – Su questi fatti, Trump e Putin dicono esattamente la stessa cosa. La CIA serve a creare basi solide e a stabilire i limiti che permettono ai politici di fare scelte razionali. Dopo quanto accaduto settimana scorsa, questo sembra essere sempre meno probabile e ci dirigiamo nella direzione sbagliata.”

Un altro punto che irrita la CIA è il fatto che Trump ritiene di non avere più bisogno del briefing quotidiano, che per tradizione viene dato al presidente eletto su determinate questioni. Siccome, da sempre, il presidente è il primo cliente dell’agenzia di spionaggio, le parole di Trump suscitano sconcerto e malumore.

“Riceverò queste informazioni quando ne ho bisogno – ha detto Trump – Sapete, sono intelligente, non ho bisogno che mi si vengano a ripetere le stesse parole tutti i giorni.”