Chi è Raffaele Marra Classe ’72, 44 anni Raffaele Marra ha una rapida ascesa sociale: nel ’91 si arruola nella guardia di Finanza per divenire, nel ’97, comandante tenente di Fiumicino; lascia nel 2006 la Guardia di Finanza e diviene direttore dell’Area Galoppo Unire, nel 2008 diventa direttore delle politiche abitative in Campidoglio e nel 2011 direttore personale della Regione Lazio. Poi la fatale nomina, nel 2016, a capogabinetto e direttore della Giunta Raggi. E il 16 dicembre viene arrestato con l’accusa di corruzione.

E pensare che Virginia Raggi lo aveva voluto ad ogni costo con sé, anche quando il capogabinetto era un altro (ovvero l’attuale vicesindaco Frongia). Le polemiche sul passato di Marra, una volta accese, si sono sempre più infuocate. Sì sa, Roma è propensa agli incendi.

Le accuse di corruzione Così prima salta fuori la presunta violazione dello stesso Marra, imputatagli dai “Consumatori Codacons” dell’articolo 7 del codice di comportamento dei dipendenti pubblici, ovvero: il capogabinetto pentastellato avrebbe favorito familiari e conoscenti coinvolti in alcune sue precedenti attività;  poi un’inchiesta del settimanale l’Espresso svela legami impropri del grillino con alcuni costruttori, dal quale egli avrebbe ricavato vantaggi.

Muraro prima, Marra poi. Insomma, c’è poco da gioire per il sindaco Raggi: le condanne arrivano una dopo l’altra, i protetti cadono uno dopo l’altro. Di recente si era dimessa l’assessore all’ambiente Paola Muraro in seguito all’avviso di garanzia arrivatole per presunte violazioni al testo unico dell’ambiente.

Gli altri Grillini intanto cercano di riparare, ognuno a modo proprio. Grillo pare sostenere le ragioni della Raggi secondo la quale i grillini “si sarebbero sbagliati”  [con la scelta di Marra] (sbagliati? soltanto?)  ma in realtà il comico-politico pare comunque scaricare colei che prima era la punta di diamante del MoVimento; il deputato Di Maio in particolar modo ci tiene a ricordare di aver cercato, invano, di impedire, a suo tempo, la nomina a Marra, la deputata Roberta Lombardo chiama il capro espiatorio “il virus che ha infettato il MoVimento”, Di Battista invece dà manforte ai membri del Corpo Forestale dello stato che protestano contro lo scioglimento della loro corporazione. “Da Roma” scrive su facebook postando il video “il paese reale”. Già, meglio pensare a quello che al consiglio comunale del Campidoglio, perché, nel frattempo…

Si dimettono così anche gli altri, Frongia da Vicesindaco, Salvatore Romeo da capo della segreteria politica. Intanto il suddetto Marra è arrestato. E la Raggi?

La sindaca racconta sul suo blog che tutto va bene, glissa su (tutti) i casi di corruzione, tranquillizza il suo ignaro elettorato dicendo che ha risolto buche nelle strade (quando qualche mese fa proprio in una di quelle buche ha perso la vita una donna, e la buca c’era da vent’anni…) e ha messo belle lucine di Natale (che però sono contestate per l’eccessiva sobrietà). Si sa, Virginia, la sobrietà (tanto di stile nella sindachessa) non paga. E nemmeno la Virginità, tanto millantata dai grillini che, ora, gettano la maschera.