Pubblicato nel CdT di 2 anni fa, questo pezzo era molto piaciuto a Gianfranco Soldati, nostro indimenticato amico e collaboratore.

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orio-x“Elogio degli “svizzeri di carta” è il titolo dell’editoriale apparso sul Corriere del Ticino di venerdi 5 dicembre 2014 a firma del suo direttore Giancarlo Dillena. Un testo che mi sentirei di condividere appieno se non presentasse a mio avviso una grave omissione. Quella di non far nemmeno cenno a quegli “svizzeri di carta” che di “carte” ne hanno due, se non magari addirittura tre. E per carte intendo passaporti di più nazionalità che hanno mantenuto e rinnovato perché naturalmente la legge glielo permette. Ma con la coerenza e con la dignità come la mettiamo?

Qui mi sembra comunque che la legge manchi di equilibrio, di imparzialita e di giustizia (sic!) verso quegli “svizzeri non di carta” che i piedi non possono opportunisticamente tenere in più scarpe; anche perché “non si sa mai” quale sarà il tempo che farà, l’aria che tirerà… Come se chi divorziasse, dopo essersi risposato potesse ancora – non legittimamente frequentare ancora la famiglia e i parenti della prima moglie! – ma con quella andarci sempre ancora in letto, come se nulla fosse capitato.

Oddio, non vedo perché non si possa magari restaurare anche da noi la poligamia (con o senza il burqa…). Ma allora la si conceda per favore a tutti, in egual misura, senza particolari privilegi per gli “svizzeri di carta”! Perché, altrimenti, tanto varrebbe essere – più coerentemente – apolidi. O no?

Orio Galli, Caslano