La cosiddetta “macchina del fango” – che noi non vediamo, sia detto molto chiaramente, come unilaterale – è in piena azione. In fondo la Lega ha costruito le sue (ingenti) fortune (anche) su veementi e penetranti attacchi alle persone e alle istituzioni. Sembra quasi normale che venga ripagata con la sua stessa moneta. Ma bisogna aggiungere che il Caffè, nella sua caparbia campagna anti-leghista che dura da anni con impiego di grandi mezzi finanziari, non ha ottenuto assolutamente nulla (o, paradossalmente, addirittura il rafforzamento dei “cattivi”). Da questo specifico punto di vista Alaimo & Co. … sarebbero da licenziare in tronco!

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Il giornalismo-spazzatura di chiara matrice d’importazione del Caffè domenicale si produce in una nuova “prestazione”.

La prima pagina dell’edizione odierna del citato settimanale è infatti dedicata pressoché per intero ai presunti rapporti dell’ex deputato Luciano Poli con la malavita calabrese, e sormontata dal titolo “Il leghista e la ‘ndrangheta”.

Si dà però il caso che i fatti cui il domenicale si riferisce risalgano al 2014. Luciano Poli ha lasciato la Lega nel 2004, e non siede più in Gran Consiglio dal 2007.

Il Signor Poli non ha più alcun legame con la Lega dei Ticinesi da oltre 13 anni.

Ha quindi smesso di far parte del Movimento ben 10 anni prima dei presunti “rapporti con i mafiosi calabresi” – accusa sulla cui fondatezza, ovviamente, la Lega nulla sa e nulla può sapere – che il Caffè domenicale sbatte strumentalmente in prima pagina.

La malafede del settimanale Il Caffè, dal chiaro orientamento politico antileghista, nel tentativo di associare la Lega ad una vicenda giudiziaria in cui essa non ha manifestamente alcun ruolo, è plateale ed inaccettabile.

Con le modalità tipiche della deteriore stampa-spazzatura della vicina Penisola, il domenicale (ad alto tasso di redattori in arrivo dal Belpaese) tenta, maldestramente, di accostare la Lega alla n’drangheta. Malgrado sia evidente che non esiste alcun aggancio per una simile operazione di bassa denigrazione.

Gli intenti calunniatori del settimanale nei confronti della Lega dei Ticinesi, con pretesti che nulla hanno a che fare col confronto politico, sono evidenti.

La Lega dei Ticinesi si riserva di intraprendere i passi, anche legali, del caso.

Lega dei Ticinesi