In questo violento comunicato, pieno di sdegno, c’è almeno una cosa che non quadra, ed è l’invettiva contro la PARTITOCRAZIA. Per il potere politico assunto progressivamente nel tempo e per le cariche istituzionali rivestite, la Lega dei Ticinesi appartiene oggi certissimamente alla PARTITOCRAZIA. 

Un’osservazione sensata l’abbiamo letta, ed è la seguente. Tra il manipolo dei furfanti finiti al fresco e il vertice (Gobbi) del Dipartimento c’è una trafila fatta di quadri e di funzionari dirigenti. Avranno – vivaddio – un nome e un cognome e sarebbe ora che si parlasse anche di loro.

Detto questo, non possiamo fare a meno di dire che la posizione del ministro Gobbi appare come estremamente vulnerabile. Molti non aspettano che la goccia che faccia traboccare il vaso.

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La Lega dei Ticinesi prende atto che la partitocrazia, nella foga di attaccare l’odiato leghista Norman Gobbi, ha ormai perso completamente la bussola.

Al punto che c’è chi ormai arriva a pretendere le dimissioni di un Consigliere di Stato addirittura sulla base di una lettera anonima dai chiari intenti diffamatori. Uno scritto farcito di accuse che potrebbero benissimo rivelarsi dei semplici pretesti per gettare fango.

Non è la prima volta che dei funzionari cantonali si trovano sotto inchiesta penale. Non si è però mai visto un simile grottesco accanimento, del tutto strumentale, da parte della partitocrazia nei confronti del capo del dipartimento interessato. Nessuna sceneggiata come quella cui assistiamo in questi giorni è stata montata, ad esempio, quando nel mirino della Magistratura si è trovato l’Ispettorato fiscale, oppure la Sezione della logistica. E per i casi di pedofilia che emergono all’interno delle scuole cantonali, nessuno si sogna di chiedere le dimissioni del direttore del DECS!

Malgrado l’inchiesta penale e gli accertamenti in corso, la partitocrazia si sta producendo quindi in uno squallido spettacolo di giustizialismo strumentale e a senso unico, con indecorose arrampicate sui vetri alla disperata ed affannosa ricerca di appigli per attaccare il nemico politico nella persona del direttore del DI.

La Lega dei Ticinesi deplora l’ennesimo episodio di indignazione selettiva e a senso unico e, va da sé, conferma la propria piena fiducia in Norman Gobbi. Il quale ci sta mettendo la faccia e si sta impegnando a fondo per fare piena chiarezza e pulizia su quanto accaduto all’interno dell’Ufficio della migrazione. Così come esige il rispetto per i cittadini ticinesi e per i funzionari onesti.

Lega dei Ticinesi