Rappresentazione artistica del sistema TRAPPIST-1

Ieri, durante la conferenza annunciata già qualche giorno prima, la NASA ha rivelato la sorprendente scoperta nell’ambito degli esopianeti, ovvero di pianeti esterni al nostro sistema solare. Si tratta di un risultato straordinario destinato a diventare una pietra miliare dell’astronomia. La ricerca, coordinata dall’Università belga di Liegi, è stata pubblicata sulla famosa ricerca scientifica “Nature”.

Il sistema, denominato TRAPPIST-1 in onore del telescopio che ne ha permesso la scoperta, si trova a 39 anni luce da noi e ospita una stella nana ultrafredda (molto più piccola e molto meno calda del Sole) attorno alla quale orbitano sette pianeti rocciosi di dimensioni paragonabili a quelli della Terra. Ben tre dei sette pianeti inoltre si trovano in una zona denominata fascia abitabile, ovvero una regione in cui varie caratteristiche, come per esempio la distanza dalla stella, rendono probabile la presenza di acqua sulla loro superficie.

L’amministratore associato della Science Mission Directorate della NASA Thomas Zurbuchen ha dichiarato: “Questa scoperta potrebbe essere un passo significativo verso la ricerca di ambienti abitabili, luoghi che sono favorevoli alla vita”.