In caso di aggiramento della volontà popolare potrebbe scattare una procedura di revoca del Municipio

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Ricordate il DIVO GIULIO e la sua più celebre frase? “A pensar male si fa peccato ma…”

Quell’unica volta che lo incontrai di persona (da Ticinolive)

Iles BorrCorreva la primavera del 2003 e il mio Club faceva intermeeting a Stresa, al Grand Hôtel et des Iles Borromées. Arrivammo in pullman verso le 19, l’albergo lo trovammo sontuoso e la serata si prospettava tendenzialmente e disperatamente infinita. Aperitivo sfavillante e cena di (almeno) tre ore. Non si stancano SOLO gli scaricatori di porto.

A una cert’ora – saranno state le 11 – una voce incominciò a correre per i tavoli: nell’hotel, in una sala adiacente, c’era lui, il divo Giulio, il Machiavellico, il Diabolico Tessitore, Belzebù, Andreotti! Fummo elettrizzati dalla notizia, anche perché sapevamo che Andreotti era un Lions. Nel 1980 il mio Club l’aveva addirittura ricevuto in sede a Lugano. Felpati messaggeri furono mandati in caccia (l’alta personalità politica presiedeva ai festeggiamenti per il decennale della fondazione di una nuova provincia, la Verbano-Cusio-Ossola).

Passata di poco la mezzanotte – avevamo conquistato, faticosamente, il dessert – il divo Giulio, amichevole, affabile e un po’ gobbo, fece il suo ingresso nella nostra sala. Che cosa ci disse, esattamente, non ricordo. Immagino cose perfettamente sensate. Ma una cosa non dimenticherò mai, fin che campo. Tutti, senza che ce lo dicesse nessuno, uno dopo l’altro ma quasi in simultanea, ci alzammo in piedi. Una forza magnetica pervadeva l’aria. Era l’Autorità? Era il Potere? Era l’Intrigo? Era il Bene? Era il Male?

Quell’unica volta nella mia vita io incontrai fisicamente Giulio Andreotti, gli strinsi la mano e gli parlai.

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GIORGIO GHIRINGHELLI CI SCRIVE  Stimati operatori dei media,

vi trasmetto un comunicato su un argomento che potrebbe surriscaldare l’ambiente politico a Losone. Sembrerebbe infatti che siano in corso dei contatti tra il Municipio e la Confederazione (o il Cantone) per prolungare di 2-3 anni l’attività del Centro per richiedenti l’asilo situato nell’ex-caserma, la cui chiusura era programmata fin dall’inizio per il settembre di quest’anno.

Preciso che – almeno in questa fase – la discesa in campo del movimento del Guastafeste non è contro il centro in sé, bensì a favore del rispetto di regole democratiche che consentano ai losonesi di decidere loro se sono d’accordo o meno con un’eventuale prolungamento dell’apertura del centro : e ciò mediante ad esempio una votazione consultiva indetta dal Municipio o una decisione sottoposta al Consiglio comunale ( e dunque referendabile).

Eventuali tentativi di aggirare i diritti dei cittadini impedendo al popolo di esprimersi potrebbero portare a una raccolta di firme per la revoca del Municipio !

Giorgio Ghiringhelli

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COMUNICATO STAMPA

Contatti fra Municipio di Losone e Confederazione o Cantone per prolungare l’attività del centro asilanti ? Se non verrà coinvolto il Consiglio comunale potrebbe scattare una procedura di revoca dell’Esecutivo – Auspicata una votazione consultiva

Come noto entro il mese di settembre di quest’anno il centro per richiedenti l’asilo dell’ex-caserma San Giorgio di Losone dovrebbe essere chiuso, dopo tre anni dalla sua apertura. La Confederazione aveva infatti potuto aprirlo grazie all’art. 26 a della Legge sull’asilo (approvato dal popolo il 9 giugno 2014) il quale, a determinate condizioni (interventi edilizi non rilevanti) le consentiva di utilizzare le infrastrutture e gli edifici di sua proprietà per l’alloggio di richiedenti l’asilo senza l’autorizzazione dei Cantoni o dei Comuni interessati, ma per un massimo di tre anni.

Alfine di verificare se le condizioni poste da quell’articolo fossero state ossequiate, il sottoscritto presentò al Consiglio di Stato, al Tribunale amministrativo federale e al Tribunale federale una serie di ricorsi che però vennero respinti , con la motivazione che l’apertura del centro a titolo provvisorio per un massimo di tre anni era consentito dalla legge senza procedure edilizie.

Non avevo mai creduto molto al limite dei tre anni tanto sbandierato dal Municipio per calmare gli animi, tant’è vero che in un articolo intitolato “Le incoerenze del Municipio di Losone sul centro asilanti” pubblicato il 29 .12. 2014 sul sito www.ilguastafeste.ch (e ignorato dalla stampa) avevo ventilato la seguente ipotesi : “fra 3 anni, una volta divenuto proprietario della struttura, il Comune non disporrà dei soldi o dei permessi per realizzare uno dei tanti progetti ventilati, e dunque nell’attesa di trovare una soluzione duratura preferirà ricavare qualche soldino affittando l’edificio alla Confederazione (che potrà così continuare a gestire il centro asilanti) piuttosto che tenerlo infruttuosamente vuoto per anni” .

Come volevasi dimostrare : da fonti solitamente bene informate ho appreso in questi giorni che il Municipio di Losone, o singoli suoi membri, avrebbe avviato dei contatti preliminari con la Confederazione o con il Cantone per saggiare la possibilità di prolungare l’attività del Centro per richiedenti l’asilo dell’ex-caserma ancora per 2 o 3 anni (probabilmente fino all’apertura del nuovo centro per richiedenti l’asilo che la Confederazione vorrebbe costruire nei pressi di Balerna).

Intendiamoci : visto che nel frattempo l’ex-caserma é diventata di proprietà comunale, il Comune avrebbe tutti i diritti di affittare l’edificio alla Confederazione o al Cantone . A patto però che la locazione e il relativo cambiamento di destinazione siano sottoposti all’approvazione del Consiglio comunale (come previsto dall’art. 13 h della LOC) , con possibilità dunque di ricorsi e di un referendum contro un’eventuale decisione sgradita a parte della popolazione.

Ma dico subito che qualora il Municipio intendesse aggirare il controllo democratico da parte del Legislativo (e in seconda battuta del popolo) , allora il movimento del Guastafeste si attiverebbe a difesa dei diritti dei cittadini di questo Comune, assieme alla locale sezione della Lega dei ticinesi (che mi ha già dato la sua adesione) ed eventualmente assieme ad altre forze politiche che si facessero avanti, senza escludere l’avvio di una procedura di revoca del Municipio prevista dall’art. 44 a della Costituzione cantonale (revoca fattibile se il 30% dei cittadini aventi diritto di voto lo richiede, ossia circa 1’200 cittadini). Penso che il Municipio eviterebbe molte rogne se prima di prendere qualsiasi decisione tastasse il polso ai losonesi organizzando una votazione consultiva : ciò sarebbe democratico!

Spero dunque che il Municipio agisca con trasparenza fin dall’inizio di eventuali trattative, senza cercare di mettere il Consiglio comunale e i cittadini di fronte al fatto compiuto, e tenendo ben presente l’art. 112 della LOC, secondo cui il Municipio deve informare la popolazione sui problemi comunali di particolare interesse.

Conclusione
In conclusione, visto che i patti chiari fanno l’amicizia lunga, chiedo quindi al Municipio :

1) di confermare se dei contatti preliminari con la Confederazione o il Cantone, o con singoli funzionari federali o cantonali, aventi per tema il prolungamento di attività del centro per richiedenti l’asilo siano già avvenuti o meno.

2) In caso affermativo, di dirci chi ha avuto l’iniziativa di avviare questi contatti : la Confederazione, il Cantone, o il Municipio (o suoi singoli membri )? In caso negativo, di dirci se vi è l’intenzione di avviare i contatti nei prossimi mesi.

3) di garantire che un’eventuale proposta di prolungare l’attività del centro sarà in ogni caso sottoposta all’approvazione del Consiglio comunale (con possibilità di lanciare un referendum) .

Giorgio Ghiringhelli, coordinatore del movimento “Il Guastafeste”