Mattia è tornato venerdì dalla Crimea. Qual è la prima cosa che ha fatto? Facile, ha concesso un’intervista a Francesco De Maria per Ticinolive. Ne siamo molto fieri. Buona lettura a tutti!

Francesco De Maria  Per quale motivo è andato in Crimea?

Mattia Sacchi  Sono voluto andare in Crimea a 3 anni dallo storico referendum sull’autodeterminazione della regione del 16 marzo 2014, dove la popolazione ha votato l’indipendenza della Crimea e la sua adesione alla Russia.

Quali città e regioni ha visitato?

MS  Dopo una breve tappa logistica a Mosca, sono stato nella capitale Simferopol, a Yalta e a Sevastopol. Soprattutto le ultime due sono molto interessanti per il loro patrimonio artistico e culturale.

L’immagine che dànno della situazione in Crimea (e, più in generale, in Ucraina) i media occidentali è sostanzialmente corretta?

MS  Direi di no, anzi. C’è una disinformazione enorme, con i media europei che parlano quasi di un’invasione da parte “dell’armata russa” in Crimea e di referendum truccato. Quando in realtà non è affatto così: durante la settimana trascorsa nella regione ho visto coi miei occhi quanto la popolazione, pure quella di origini ucraine, sentisse l’esigenza di staccarsi dall’Ucraina, che stava lasciando la Crimea abbandonata a se stessa, per ripartire sotto la guida della Russia.

Qual è la composizione etnica della società crimeana? Qual è l’etnia numericamente dominante? Quali sono le minoranze? Con quali componenti ha avuto contatto?

MS  La Crimea è una regione con una forte identità multiculturale. Ci sono almeno 16 comunità fortemente radicate sul territorio, con i rappresentanti delle comunità che hanno una forte influenza nell’amministrazione della regione. Le etnie principali sono comunque tre: quella russa, direi quella dalla percentuale maggiore, quella ucraina e infine i tatari, un’etnia che trova le sue radici dalla Turchia e che rappresenta la minoranza musulmana della Crimea.

La situazione economica è buona?

MS  Probabilmente adesso è decisamente migliore di qualche anno fa, con russi, arabi e cinesi che stanno investendo in hotel di lusso e rinnovando interi quartieri. E’ una regione che, visto il clima e il meraviglioso connubio tra mare e montagne, ha un’enorme potenziale turistico. La crescita però è rallentata dalle sanzioni europee, che impediscono a finanziatori ma anche a semplici turisti di utilizzare i circuiti internazionali per investire o spendere soldi nella regione.

L’amministrazione russa si è istallata efficacemente nel paese e lo governa bene?

MS  Il governo russo, forse anche per propaganda, ha subito voluto investire molto nella regione, rinnovando strade, scuole, ospedali e altre strutture pubbliche. Tutte le persone che ho incontrato mi hanno fatto capire come il miglioramento negli ultimi anni sia assolutamente percepibile. Questo ovviamente ha creato un forte consenso nella popolazione, che ritiene di essere governata molto bene dall’amministrazione russa.

Ha incontrato persone o ambienti contrari all’annessione russa?

MS  Sono davvero poche le persone che ho incontrato contrarie all’annessione alla Russia. Non so se ci sia una ragione di fondo, ma quasi tutte queste persone le ho trovate a Yalta. Praticamente sono tutte di origini ucraine e la loro principale preoccupazione è il non poter più tornare nel loro paese di origine a trovare i parenti. Molte di loro non vedono i genitori ormai da anni.

Ci sono forze militari russe in Crimea? Di quale entità?

MS  Questo è un mito da sfatare. Ero convinto che avrei trovato militari ovunque, invece la presenza di militari e forze dell’ordine è esattamente come qui in Svizzera. Durante la “primavera della Crimea”, come la popolazione chiama il processo di autodeterminazione del marzo 2014, i media europei hanno parlato di una forte presenza militare russa, soprattutto a Sevastopol, come se si trattasse di un’occupazione. Peccato solo abbiano “dimenticato” di dire che Sevastopol è sempre stato il porto militare russo sul Mar Nero, anche quando la Crimea era ufficialmente Ucraina. Quindi non è che i russi hanno portato i militari a Sevastopol, semplicemente non se n’erano mai andati.

Il fatto che il passaggio della Crimea alla Russia non sia stato riconosciuto ufficialmente da molti paesi ha delle conseguenze concrete per la popolazione?

MS  Concrete no. Però stanno rallentando la crescita economica, soprattutto il settore turistico.

A proposito di turismo, ci parli dei famosi paesaggi della Crimea.

MS  La Crimea è davvero bellissima e sembra fatta per il turismo. Si sviluppa dal mare ai monti in pochi chilometri, per certi versi ricorda il Ticino, sostituendo il mare al lago. E con molta più vita notturna… Il turismo va bene, stanno costruendo tantissimi hotel di lusso. Il problema è che è un turismo ancora precluso agli europei: le sanzioni internazionali impediscono, come detto prima, di prelevare contante dalle banche e di avere linea telefonica. Personalmente, senza questi enormi ostacoli suggerirei a tutti di fare una vacanza in quello splendido territorio.

Simferopoli è la capitale. Per quanti giorni l’ha visitata? Quali sono i suoi monumenti più importanti? Quali personalità ha incontrato?

MS  Sono stato due giorni e mezzo nella capitale. Sinceramente, non è proprio la città più bella della Crimea, anzi. Spiccano le strutture di chiaro stampo sovietico e la piazza principale dove campeggia il monumento di Lenin. Ho incontrato diversi rappresentanti delle comunità locali, rappresentanti dei diritti umani e il rettore dell’Università. Incontri che si sono sempre conclusi con brindisi a suon di vodka locale: il mio fegato è stato messo a dura prova…

Il porto di Sebastopoli è famoso. Vi si può accedere liberamente oppure è vincolato dal segreto militare?

MS  Come ogni porto mondiale, si può accedere con dovuta autorizzazione. Ho avuto comunque modo di vederlo dall’esterno con una barca, notando la grande quantità di navi militari e sottomarini presenti. Non siamo riusciti però a completare il giro in quanto c’erano delle esercitazioni militari in corso e pertanto era vietata la navigazione in una vasta area del porto.

Parliamo di Yalta. Ci descriva questa elegante ed amena località di mare. In quale stile predominante è costruita? Con quali monumenti la Città ricorda l’incontro dei Tre Grandi nel 1945 : Stalin, Roosevelt e Churchill?

MS  Yalta è molto bella, soprattutto il lungomare che è un vero gioiello. Lo stile del centro città è piuttosto moderno, con alcuni investitori che hanno rimesso a nuovo interi quartieri. Il ricordo maggiore della Conferenza di Yalta è senza dubbio il palazzo di Livadija, splendida residenza estiva di Nicola II, tenuto in modo impeccabile e dove si respira letteralmente la storia.

Lei, giornalista occidentale, poteva muoversi liberamente nel paese? Il contatto con la gente era facile? Le è capitato di raccogliere confidenze sorprendenti o imbarazzanti?

MS  Non ho mai avuto particolari problemi nel muovermi nella regione. Certo, essere assistito durante l’intero viaggio mi ha aiutato molto nel superare le difficoltà linguistiche. Anche leggere le indicazioni, essendo scritte in cirillico, non è affatto scontato… Il contatto con la gente è stato molto facile, in generale ho incontrato persone molto socievoli ed educate. Molte di loro però erano estremamente imbarazzate, o forse sorprese, nel trovarsi di fronte un giornalista europeo e quindi hanno preferito lasciarmi le loro testimonianze o opinioni in maniera anonima, anche perché avevano paura di ripercussioni. Questo vale soprattutto per gli ucraini che da anni sono lontani dai parenti.

Che immagine ha la popolazione dell’America e dell’Unione Europea?

MS  Come detto in precedenza, erano piuttosto sorpresi di vedere un giornalista europeo. Sono tutti convinti che in Europa ci sia molta disinformazione su quanto successo in Crimea, e non posso dar loro torto, tanto che quasi sempre nel salutarmi mi ripetevano: “Mi raccomando quando torni in Svizzera racconta quello che hai visto”. Ed è proprio quello che spero di essere riuscito a fare anche in questa intervista…

Esclusiva di Ticinolive

* * *

Francesco e Mattia ricordano l’importante appuntamento al Rivellino la sera di Sabato Santo. Vernissage della mostra di Maria Balanovskaya, artista di Yalta in arrivo da Berlino. Saranno presenti: Arminio Sciolli (ovvio), lo staff del Rivellino (ovvio), gli amici dell’arte (si spera numerosi), gli amici della Crimea e della Russia (idem), Mattia Sacchi e Francesco De Maria.