Il Comitato cantonale del PLR si è riunito ieri sera a Bellinzona. Tema principale della serata: il progetto del DECS “La scuola che verrà”. Molte le critiche che si sono sentite in sala.

La nostra personale opinione è che il PLR, che ha “governato” la scuola ticinese per lunghissimo tempo, potrà avere un ruolo decisivo nel correggere tale progetto che, come bene ha scritto il professor Rigozzi, è ideologico, prendendo il termine nel senso specifico dell’egualitarismo socialista.

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Il presidente Caprara con i suoi quattro vice: Pini, Valenzano Rossi, Gaffuri, Morisoli (Michele)

La serata è stata dedicata al progetto del DECS “La scuola che verrà”. Il PLRT conferma grande attenzione alla scuola pubblica ticinese e ribadisce la volontà di difendere i propri valori di riferimento. In particolare la buona scuola è fatta dai docenti, non da aspetti normativi, per questo il loro coinvolgimento è una premessa imprescindibile per un vero miglioramento della scuola ticinese.

Il PLR ha a cuore il tema della scuola e ritiene che la formazione rivesta un ruolo fondamentale nella società. In particolare i liberaliradicali ritengono opportuno che la nuova scuola poggi su un’analisi oggettiva le criticità della situazione attuale e sia frutto di una riflessione strategica relativa alle sfide del futuro.

E’ senza dubbio importante che ciascun allievo possa avere pari opportunità di partenza. Pur confermando l’ipotesi di una licenza media unica, è stato precisato essere scorretto illudere gli allievi di poter seguire qualsiasi tipo di formazione successiva. Il PLR sottolinea come formazione professionale e formazione liceale debbano essere considerate di pari dignità coscienti che, se affrontate dall’allievo con la giusta motivazione e il necessario impegno, permettano entrambe di raggiungere qualsiasi tipo di diploma.

I valori di libertà, coesione e progresso, che il PLR porta avanti da oltre 150 anni, dovranno trovare un’adeguata traduzione nella “scuola che verrà”.

Comitato cantonale del PLRT