dal portale www.blognews24ore.com

La firma di un decreto sull’indipendenza energetica che ordina un riesame delle misure principali sul clima adottate dal predecessore di Trump, Barack Obama (il Clean Power Plan) ha provocato un fiume di critiche negli Stati Uniti e nel mondo.

La National Mining Association ha invece apprezzato l’annuncio di Donald Trump, affermando che l’abrogazione del Clean Power Plan permetterà di salvare migliaia di posti di lavoro tra i minatori e almeno 100 000 impieghi nell’insieme dell’industria legata all’utilizzo del carbone.

Le autorità democratiche della California hanno replicato negativamente, affermando l’intenzione di spingere oltre i loro limiti di emissioni inquinanti. Il governatore dello Stato ha parlato di “un regalo incosciente da parte di Trump alle industrie inquinanti” e ha assicurato che la California farà di tutto per preservare le sue attuali norme, proteggere la salute degli abitanti e la stabilità del suo clima.

Tra i capi democratici al Congresso, Chuck Schumer ha denunciato un testo che a suo dire dimostra che la lobby delle energie fossili è di ritorno nel mondo degli affari : “Si direbbe che è stato scritto dal Consiglio di amministrazione della Exxon, senza il minimo rispetto per la salute e la sicurezza degli americani e del pianeta.”

La compagnia petrolifera ExxonMobil fa però parte dei difensori degli accordi di Parigi sul clima e ha chiesto all’amministrazione Trump di rispettarlo, come un modo efficace di rispondere ai rischi del cambiamento climatico.

Il segnale dell’amministrazione Trump alla comunità internazionale è chiaro : Washington non determinerà la sua politica energetica in base alla situazione climatica mondiale. Un ritiro degli Stati Uniti dall’accordo di Parigi rovinerebbe l’immagine del paese, come sostiene Todd Stern, emissario americano sul clima nell’amministrazione Obama : “Sarebbe visto in modo estremamente negativo nel mondo intero e vi sarebbero effetti collaterali ben oltre il clima”.