L’agire della Fondazione sarà (forse) “sconcertante”, ma il tono apocalittico di questa interpellanza non lo è da meno. Condita con la solita implacabile demonizzazione del privato e una divinizzazione quasi “sovietica” di ciò che è pubblico, cioè creato, pagato e gestito dallo Stato.

Una lode ai nostri Rivoluzionari, ai nostri Sinistri? Perché no? Almeno loro sono sinceri nella loro ingenua idolatria dello Stato; altre “gatte morte” sono infinitamente più ipocrite…

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 INTERPELLANZA

La Fondazione Cardiocentro Ticino vuole prendere i soldi della Città per continuare a fare di testa sua, malgrado il suo statuto ed il voto popolare del 5 giugno 2016: cosa intende fare il Municipio di Lugano per evitare questo agire illegale e sconcertante?

Sulla scorta del rapporto del 7 novembre 2016 della Commissione della gestione relativo al messaggio municipale 9511 concernente la partecipazione della Città alla Mizar SA e alla Fondazione Medtech Lugano, il Consiglio comunale di Lugano ha approvato a larga maggioranza lo stanziamento di 10’050’000 franchi. E 10 milioni Fr. non sono pochi soldi pubblici!

Lo scenario verosimile di questa operazione, unanimemente accettata dai partiti luganesi, era che la Fondazione Cardiocentro Ticino, partner dell’operazione con 5 mio. Fr., confluisse nell’Ente ospedaliero cantonale nel 2020, come prevede lo statuto della Fondazione stessa e soprattutto com’è logico che sia dopo il voto popolare del 5 giugno 2016 dei Ticinesi, che, piaccia o non piaccia, si sono espressi con il 55% di NO contro la modifica della legge sull’Ente ospedaliero cantonale, ossia contro la creazione di società miste pubblico-privato in ambito ospedaliero.

Questo scenario, orientato verso una sanità pubblica, è stato peraltro condiviso anche dal Consiglio di Stato, in una risposta ad una domanda della Commissione della gestione e delle finanze del Gran Consiglio nell’ambito del messaggio governativo 7210, messaggio a favore della concessione di una fideiussione cantonale alla costituenda Mizar SA, accettata dal legislativo cantonale.

Semina quindi grande confusione e sconcerto la recente dichiarazione del presidente della Fondazione Cardiocentro, Giorgio Giudici, a proposito della creazione di una nuova Fondazione pubblico-privato per il futuro del Cardiocentro. Con quale base legale non è dato sapere!

Chiediamo quindi al lodevole Municipio di Lugano:

1. era a conoscenza dell’esistenza dello scenario di una fondazione pubblico-privato al momento dell’elaborazione del messaggio 9511 e della sua discussione nel legislativo?

2. Se sì, come mai non ha chiaramente indicato questo scenario al Consiglio comunale di Lugano, prima dell’approvazione del credito di 10’500’000 fr contenuto nel messaggio 9511?

3. Intende porre come condizione per la liberazione di tale investimento, che la Fondazione Cardiocentro Ticino debba rispettare il suo statuto ed il voto contro la modifica della legge ospedaliera del 5 giugno 2016, voto con il quale la maggioranza del popolo ticinese si è espressa contro i partenariati pubblico-privato nel settore sanitario?

4. Quali passi intende intraprendere per rimettere ordine nella situazione, che genera profonda sfiducia nell’intera operazione e negli attori che devono portarla a buon fine?

Per il Gruppo PS Lugano: Raoul Ghisletta, Marco Jermini, Simona Buri, Nina Pusterla, Demis Fumasoli (PC)