Il caso è celeberrimo e da anni occupa grandi spazi nei nostri media. I difensori del dr. Rey avv. Renzo Galfetti  e avv. Tuto Rossi hanno diramato ieri il seguente comunicato.

Il 4 agosto 2016, i difensori del dottor Piercarlo Rey hanno appreso dai media che il Ministero pubblico aveva chiuso l’istruzione, intendendo porre in stato di accusa il medico davanti alle assise Correzionali per i reati di lesioni colpose gravi, falsità in documenti e falso certificato medico. Il Ministero pubblico riteneva di non potersi limitare a un semplice decreto di accusa ed esigeva il pubblico processo.

Nell’ottobre 2016 abbiamo presentato dettagliate istanze probatorie finalizzate a dimostrare l’innocenza del nostro assistito. Dopo quasi sei mesi di silenzio, il Ministero pubblico non ha dato seguito alle istanze probatorie proposte dalla difesa.

Ora, facendo clamorosamente marcia indietro sulla procedura preannunciata, il Ministero pubblico ha intimato un semplice decreto d’accusa 30 marzo 2016 che si limita a proporre una condanna a una pena di 120 aliquote e una multa di 3’000 franchi. Il Ministero pubblico ha approfittato della medesima circostanza per scagionare la clinica e la sua direzione dalla denuncia formulata il 23 ottobre 2015 dall’avvocato Mario Branda, difensore della vittima, ribadita dal dottor Rey il 21 ottobre 2016.

Pur rallegrato dal fatto che la sua eventuale concoIpa sia stata irreversibilmente ridimensionata, il dottor Rey, convinto della sua innocenza, ha comunque deciso di impugnare anche questo decreto d’accusa. La difesa non intende rilasciare ulteriori dichiarazioni.”