Quarantasette persone hanno perso la vita ieri nei due attentati che hanno colpito l’Egitto. L’autoproclamato Stato Islamico ha rivendicato l’attacco a due chiese proprio nella giornata di Domenica delle Palme, una delle più sacre per i seguaci della religione cristiana. Il numero dei morti è destinato a salire dato il grande numero di feriti gravi ricoverati negli ospedali e la maggior parte di loro proviene dalla città di Tanta dove alle 9.30 del mattino ha avuto luogo l’attentato più grave. La chiesa in questione è quella di Mar Girgis (San Giorgio) da dove era in corso una diretta televisiva della messa, alla quale erano presenti circa 2000 persone. L’allerta tra le autorità egiziane è stata ed è ancora altissima, sono infatti stati ritrovati altri due ordigni pronti a esplodere sempre a Tanta e questa volta nella moschea Sidi Abdel Rahi, la seconda più importante della città.

Un’altra esplosione ha colpito la città di Alessandria a distanza di poche ore dalla prima tragedia. In questo caso è certa la presenza di un kamikaze fuori dalla cattedrale di San Marco dove era presente il papa copto Tawadros II che ha commentato così l’accaduto: “Questi atti ha detto Tawadros II non danneggeranno l’unità di questo popolo e la sua coesione. Gli egiziani sono uniti di fronte a questo terrorismo fino a quando sarà sradicato”.  Il presidente egiziano a sua volta ha condannato l’atto terroristico e ha proclamato tre mesi di Stato d’emergenza.

Il Papa Francesco, che ha in programma un viaggio apostolico proprio in Egitto tra il 28 e il 29 aprile, ha rivolto parole di cordoglio per le vittime degli attentati che hanno colpito Stoccolma ed Egitto in questi giorni.