È stata sganciata ieri la “madre di tutte le bombe” come è stata battezzata dagli Stati Uniti. In realtà l’acronimo Moab significa Massive Ordinance Air Blast e si tratta di un ordigno non nucleare estremamente potente messo a punto dall’Air Force con l’obiettivo di usarla per mettere alle strette Saddam Hussein in Iraq.

Moab è stata lanciata per la prima volta alle 17.32 ora di Kabul in una rete di tunnel nel distretto di Achin e ha completamente distrutto l’obiettivo senza causare vittime civili e causando la morte di 36 miliziani dell’Isis. In un comunicato stampa diffuso a Kabul, la Nato ha confermato che la missione “è parte degli sforzi in corso per sconfiggere l’Isis in Afghanistan. “L’attacco è stato realizzato per minimizzare i rischi per le forze afghane e statunitensi che conducono operazioni di bonifica della zona e massimizzare nel contempo la distruzione di militanti e infrastrutture dell’Isis”.

Per Trump si tratta di “un’altra missione di successo” che gli ha permesso di lanciare un ulteriore messaggio di forza dopo l’attacco in Siria e la mobilitazione de “l’armada” al largo della Corea del Nord. Il presidente americano ha espresso così la sua soddisfazione: “Abbiamo i migliori militari del mondo e hanno fatto il loro lavoro. Per questo hanno avuto un tale successo ultimamente. Si guardi a quanto accaduto nelle ultime otto settimane e lo si paragoni agli ultimi otto anni: vedrete la grande differenza. Questa è stata un’altra missione di grande successo”.

Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer ha invece fornito dettagli tecnici dell’operazione specificando che “sono state prese tutte le precauzioni per evitare vittime civili e danni collaterali”.