Il socialista che sposò la professoressa, la donna di ferro che s’innamorò dell’assistente, il rivoluzionario beato tra le donne. Ce n’è per tutti i gusti (di gossip)

Che i socialisti abbiano un fascino personale, lo conferma (in parte) la storia. Rivoluzione, ma con grazia, filosofia sì purché sia sociale. Virtus in medio stat, si dice, e Macron pare dimostrarlo (che pure, socialista non è, non più, perlomeno, avendo fondato il partito proprio En marche!). Eppure, come ogni candidato che si rispetti, ha una vita privale impeccabile ma ultra gossippata: si è sposato con la sua professo

Emmanuel Macron (39) e la moglie Brigitte Trogneux (63)

ressa del liceo. Lo chiamano “Un jeune homme si parfait”, per il suo fascino che mischia morigeratezza a determinazione, per il suo profilo tipicamente francese, a mezza via tra l’aristocratico e il console pronto a tentare il colpo di stato.  E lei, la “sua” Brigitte, che coi suoi (ben nascosti) 24 anni di differenza, che tanto ricorda la Giuseppina Behaurnais per Napoleone, che tanto si riallaccia al fil rouge delle donne che emancipano e proteggono i propri uomini, sarebbe colei che “lo ha tirato verso l’alto, aiutandolo nei suoi studi”, così come recita la biografia del (probabile) futuro presidente dell’Eliseo. Racconta il di lui padre “Emmanuel Macron ha avuto una passioncella da adolescente, ma Brigitte è per lui LA donna, la guida della sua vita.” Emmanuel aveva 16 anni, Brigitte 40 (oggi lui non ha nemmeno l’età di lei allora) ed era la sua insegnante di teatro. Chissà mai che non gli abbia fatto recitare una Fedra così da farlo appassionare agli amori impossibili. I genitori di lui dapprima credevano che il giovane Emmanuel uscisse con la figlia della professoressa, prima di comprendere che era fidanzato con la di lei madre. Inutili i tentativi di dissuadere il giovane studente, che nel 2007 convolò a nozze con la professoressa a Touquet, per poi vivere, oggi, riservatissimi e discreti, ad Amiens. Oggi, la madre di lui pare aver cambiato idea dalle precedenti incertezza. “Persino se Letizia Casta chiedesse a mio figlio di convivere, so che lui non sarebbe mai felice come con Brigitte.”

 

Marine Le Pen e Louis Alliot

Il fascino ieratico della guerriera è proprio invece della regale Marine Le Pen. Voce possente, statura imponente, gesti teatrali. Sembra a mezza via tra la regina e la guerriera. Una regina guerriera. Eppure, anche nei più forti, c’è del tenero. Il 30 marzo 2014 la figlia del generale Jean Marie, posta su twitter una foto in cui si scambia un bacio con Louis Alliot, suo compagno dal 2010. Divorziato con due figli, classe ’69, è oggi vice presidente del Front National dopo una carriera atipica. Figlio di un padre originario di Ariège e di una colona algerina, passata nell’estrema destra dopo la guerra d’Algeria, dottoratosi a Tolosa in scienze politiche e ingaggiato nel Front national dal ’88, prima delegato regionale, poi, dal 2001, coordinatore della campagna presidenziale di Jean Marie Le Pen. Nel 2004 assistente parlamentare di Marine (sarà scoppiato qui, tra gli algidi spalti parlamentari, il colpo di fulmine?) e dal 2005 segretario generale, posto che lascia nel 2010 per sostenere la campagna della fidanzata. Politica e amore, vanno a gonfie vele, pare.

Melénchon e l’attrice Saida Jawad, con la quale, secondo i media, avrebbe avuto una relazione

Uomo di mondo, rivincita per i meno avvenenti, è Mélenchon, nella cui vita attrici e giornaliste fioriscono (abbastanza) spesso. Lo chiamano il candidato geek e ultra-moderno di questa campagna. L’esponente dell’estrema sinistra, tutto rivoluzione e collettini rossi, avrebbe una relazione con Sophia Chikirou, suo braccio destro e responsabile di comunicazione. Colui che tanto ricorda da vicino un nuovo giacobino, padre di famiglia e nonno, si ritiene oggi “uomo celibe”. “Non avrete una première dame, se sarò eletto,” avvisa. Eppure c’è chi dice che nel 2015 facesse copia fissa con l’attrice Saida Jawad, esotica bellezza, classe ’73. Coppia sì o coppia no, in ogni caso sarebbero stati molto discreti. Eppure, racconta Le Monde, Mélenchon darebbe appuntamento alle sue donne in giardini fastosamenti arredati. Passeggiate alla Rousseau, diremo.

Chantal Fantuzzi