Il sommergibile nucleare statunitense USS Michigan è giunto ieri nelle acque coreane, e in particolare nel porto meridionale di Busun, per rassicurare gli alleati e mettere pressione a Pyongyang. 18mila tonnellate, 154 missili che possono partire 22 per volta e percorrere una distanza di 1700 chilometri non rendono infatti necessaria la vicinanza del sottomarino all’obiettivo e anche la data di arrivo del sottomarino è simbolica: il giorno in cui la Corea del Nord celebra con una parata militare l’anniversario della fondazione del suo esercito.

Un funzionare della Marina sudcoreana ha dichiarato che il sottomarino sta facendo una sosta per far riposare l’equipaggio e fare rifornimenti ma l’intento intimidatorio è innegabile. Corea del Sud e Giappone hanno concordato sulla necessità di massimizzare la pressione su Pyongyang per evitare altre provocazioni. Come riferito dall’ambasciatrice americana all’ONU Nikki Haley gli Stati Uniti non hanno escluso un raid contro la Corea del Nord in caso di altri test nucleari ma anche in caso del lancio di un missile balistico intercontinentale o di un attacco a qualche obiettivo americano.