Garçon Magazine pubblica un fotomontaggio del candidato con scritta ambigua ed è polemica

Un noto bimestrale gay francese pubblica una foto fake di Emmanuel Macron a torso nudo. In copertina. Con una frase, all’altezza dei jeans “Coming out. Una necessità per lottare.” Nessun’altra frase poteva essere più ambigua.

Si dice che a una bella donna la bellezza non gliela si perdoni mai. Evidentemente vale lo stesso per gli uomini. Se poi essi son politici, ecco che la bellezza si trasforma in un capo d’accusa di presunta omosessualità. In essa, stando ai giorni nostri, nulla di male ci sarebbe, per carità, il problema starebbe nel fatto che l’imputato sia già sposato, con la sua Brigitte.

Chiariamoci: questa non è un’apologia di Macron, tuttavia diciamocelo: giovane, ricco, famoso. Bello. Come non essere odiati, dai propri avversari, quando si hanno tutte le qualità per esserlo?

La copertina del fotomontaggio ha fatto esplodere in breve tempo polemiche e fraintendimenti.

“E’ proprio quello che ho sempre pensato!” commenta lesto un utente su twitter, prima che il capo redazione specifichi che è uno scherzo, un fotomontaggio, nulla di vero, solo un hommage  al candidato centrista. Troppo tardi. L’omaggio, scomodo e irreverente, dilaga nei media, scatenando reazioni più disparate.

Macron non ha mai esplicitamente dichiarato né di difendere le comunità lgtb (probabilmente lo ritiene un’ovvietà, come qualunque altro diritto umano) né tanto meno di esser gay, anzi, ha sempre smentito. (ricordate il “sto con Brigitte giorno e notte, come potrei praticare l’omosessualità?”?) “Le sue ragioni sociali” dichiara però il giornale lgtb “fanno intendere che la sua politica sarebbe di salvaguardia per le minoranze sessuali. ” Per alcuni utenti, tuttavia, la bravata mediatica avrà l’effetto contrario di portare a votare il partito avversario a Macron, il Front National, anche la comunità Lgtb.

Nel frattempo Macron sperimenta  l’ennesima prova di quanto costi essere al contempo belli, ricchi e famosi. Qualità fiabesche ma dannate. Già non si perdona la prima, figuriamoci se appioppata alle altre due. Un tris di spietata invidia esplosiva.