Il 21 maggio il popolo svizzero dovrà esprimersi su una delle iniziative più folli degli ultimi decenni, la “strategia” energetica 2050.

La politica ha perso la ragione di fronte al culto del verde e dell’ecologia, pur di non far cattiva figura di fronte alla sensibilità ambientale è disposta a piegare economicamente famiglie ed imprese.

Brant, Nave dei folli, XV secolo

Il popolo svizzero non deve farsi ingannare dai facili proclami anti nucleare, l’iniziativa è enormemente più invasiva. L’utopica riduzione dei consumi energetici del 43% è uno specchietto per le allodole. La realtà dei fatti è una sola, dovesse venir accettata alle urne questa scellerata riforma, seguirebbe un’esplosione dei costi per l’approvvigionamento energetico direttamente ed indirettamente a carico delle famiglie e dell’economia tutta. Le cifre presentate dai fautori della “strategia” sono menzognere e ridicole, la verità è che tutti questi maggior costi (si parla di oltre 200 miliardi) saranno pagati dal popolo con spropositati aumenti di tasse e balzelli che andranno in particolare a colpire i carburanti; le stime ci portano a credere un aumento delle imposte sulla benzina superiore ai 25 ct. al litro (automobilisti alla cassa) e di oltre 65 ct. al litro sugli oli da riscaldamento (quasi il doppio dell’attuale prezzo di mercato) provocando un esplosione delle spese per ogni inquilino.

Tutto questo per cosa? Sostenere le aziende cinesi che producono pannelli solari? Sovvenzionare le aziende idroelettriche che già sfruttano ogni corso d’acqua possibile? O meglio, togliere le centrali nucleari dal suolo elvetico che prontamente la Francia ha iniziato a costruire a ridosso dei confini svizzeri?

Investire nella ricerca e sviluppo delle energie rinnovabili sì, inginocchiare ulteriormente il contribuente assolutamente no!

Andrea Censi

Consigliere comunale di Lugano, Lega dei Ticinesi

Coordinatore del Fronte Automobilisti Ticino