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Da un articolo di John Laughland dal portale RT – Quando un ragazzino di 39 anni, dotato di innumerevoli talenti, ma novizio in politica, si mette a dare lezioni all’uomo che guida la Russia da oltre 17 anni …

Emmanuel Macron rimane prigioniero di un complesso di superiorità nei confronti della Russia. Il linguaggio del corpo dice quello che gli uomini pensano. Il presidente Putin è arrivato a Versailles il 29 maggio con un gran sorriso, che non era condiviso da Emmanuel Macron. Un sorriso che era scomparso qualche ora dopo, quando i due presidenti davano la loro conferenza stampa. Il viso del presidente russo era diventato di marmo.

L’invito fatto a Putin dal nuovo presidente francese indicava chiaramente una volontà da parte di Macron di rompere con la spirale delle relazioni infernali tra Francia e Russia durante la presidenza di François Hollande. Ma l’evidenza è presente : il presidente francese rimane prigioniero dello stesso complesso di superiorità nei confronti della Russia che ha contraddistinto il suo predecessore e i dirigenti occidentali

Emmanuel Macron sembrava volersi iscrivere esplicitamente in questa dolorosa tradizione europea sottolineando, all’inizio della conferenza stampa, come Pietro il Grande fosse andato in Francia nel 1717 per imparare a modernizzare il suo paese, retrogrado e all’antica.
Macron non intendeva in questo modo celebrare un’amicizia franco-russa di lunga data, ma voleva profilare l’Europa come superiore alla Russia. “Pietro il Grande è il simbolo di questa Russia che vuole aprirsi verso l’Europa – predicava Macron, mettendosi a fare la morale al suo prestigioso invitato.

Se Emmanuel Macron, presidente da poche settimane, vuol fare di Vladimir Putin un bravo allievo della superiorità europea, è un pessimo modo per riavviare le relazioni tra Francia e Russia. Se c’è una cosa che i russi non sopportano, è di essere trattati come incapaci che hanno bisogno del post-modernismo europeo per rimettersi dalla parte giusta.

Rispondendo alla lezione sui valori della Francia, Vladimir Putin ha invocato una storia molto più antica, ricordando che Anna di Kiev, moglie del re dei Franchi Enrico I, nell’ 11° secolo aveva fondato due grandi dinastie europee, i Valois e i Borboni, di cui una regna ancora oggi. Un modo elegante e deciso di rispondere a Macron.

Macron ha comunque fatto alcune concessioni alla Russia, ad esempio sulla Siria, dove la Francia afferma di accettare la volontà del governo russo di preservare la Siria come Stato. Il presidente francese ha anche evocato “punti di dettaglio” sull’Ucraina, evacuando in questo modo le questioni di principio come “l’invasione russa dell’Ucraina”, che aveva evocato qualche giorno prima.